«Adesso gli attaccanti devono essere più cinici»

L’ex bomber Ferrante offre la sua “ricetta” per recuperare posizioni in classifica «Le occasioni gol bisogna cercarle e sfruttarle. Giovani o esperti? Meglio un mix»

SALERNO. S’è affermato col granata del Torino dopo aver giocato con quello della Salernitana. Marco Ferrante, di professione ex attaccante, ha riscritto la storia del Toro senza però dimenticare le emozioni generate dall’intensa stagione con la squadra allenata da Franco Colomba.

«Ho ricordi bellissimi di quella stagione. Sfiorammo la promozione in Serie A, ho sempre amato la città e la curva dell’Arechi. A Salerno ci sono tutti i presupposti per fare bene. Per la storia, il pubblico e l’affetto manifestato dai tifosi credo sia imbarazzante vederla in Serie B».

Sono arrivati tanti giovani in questa sessione di mercato. Avrebbe puntato di più sull’esperienza?

«La verità sta sempre nel mezzo. I giovani possono dare tantissimo sotto il profilo dell’entusiasmo, hanno sempre voglia di mettersi in mostra e dare il 100% in campo. I più maturi però è ovvio che conoscono meglio la categoria e hanno quell’esperienza che può sempre servire. Ma credo che se la società ha operato in questo motivo un motivo c’è. Chi meglio di loro sa di cosa ha bisogno in questo modo la Salernitana? Mi sembrano tutte scelte giuste, se poi le cose non dovessero andare bene è giusto che tutti si prendano le responsabilità».

Oikonomidis e Tounkara quanto serviranno alla Salernitana?

«Sono due giocatori di grande prospettiva e che soprattutto possano aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo. L’importante è che mettano in campo un rendimento tale che faccia bene alla squadra».

Lei ha segnato un po’ dappertutto. Chi sceglierebbe tra Coda e Donnarumma?

«Sono due buoni attaccanti anche se hanno incontrato parecchie difficoltà: gli attaccanti si esprimono meglio quando hanno dietro una squadra che gioca bene. Non hanno segnato tantissimo forse anche per questo, ma con Coda che sembra essersi ritrovato e Donnarumma che ha dimostrato di essere pronto quando è chiamato in causa mi auguro che la Salernitana possa invertire la rotta il più in fretta possibile».

Cosa manca alla Salernitana per il definitivo salto di qualità?

«Deve essere innanzitutto più cinica in avanti. Nel calcio contano i risultati ed i numeri: anche se si hanno poche opportunità e c’è assenza di un gioco corale bisogna concretizzare. Ricordo un campionato a Torino dove non giocavamo benissimo ma chiusi a 18 gol. Ecco, se non arrivano palle giocabili bisogna andarle a cercare e concretizzarle».

Gatto può andare bene per risolvere questo problema? «Mi auguro di sì. Se la società ha intenzione di comprarlo vuol dire che a Torrente serve uno con le sue caratteristiche».

La Salernitana vista col Brescia può giocarsela a viso aperto contro lo Spezia?

«Certo, il bello della Serie B è proprio questo: tutti possono vincere contro tutti, non esistono più squadre che non lasciano mai i punti per strada. Prima c’erano tantissimi risultati scontati, oggi la sorpresa è sempre dietro l’angolo. Anche squadre meno blasonate possono permettersi di fare un filotto di risultato e risalire dalle zone calde della classifica».

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