Addio al veleno di Baratta dopo la rissa con il Cagliari

Stangata sul club: cinquemila euro di multa, maxi squalifiche a Rossi e Sciaudone Il dirigente addetto all’arbitro lascia. La società si sente nel mirino dei “fischietti”

SALERNO. Un dissidio latente che covava sotto la cenere. Fiamme riaccesesi dopo la vergognosa rissa scatenatasi allo stadio Arechi dopo il secondo gol del Cagliari. Il dirigente addetto all’arbitro Silvio Baratta ha rassegnato le dimissioni dalla carica. Ufficialmente “per sopravvenuti, imprevisti ed indifferibili problemi personali”. La realtà invece racconta di una situazione ormai insostenibile all’interno del club che si sente non penalizzato ma proprio nel mirino della classe arbitrale: i rapporti con Fabiani, sempre più tesi, hanno portato all’addio. Chiuso con parole di facciata da parte del club, «che augura a Baratta le migliori fortune professionali».

È l’unica nota ufficiale della Salernitana dopo la rissa scatenatasi alla Vigilia di Natale al raddoppio di Tello per le isteriche reazioni di alcuni granata, primo tra tutti il capitano Pestrin che aveva cominciato a rincorrere il 19enne colombiano “colpevole” solo di aver fatto gol sotto la Sud e di voler festeggiare la prodezza. Nessuna presa di posizione, niente scuse e nessun provvedimento disciplinare nei confronti di tesserati, anche a fronte delle pesanti squalifiche: silente Lotito, silente Mezzaroma, silen te Fabiani, smezzato Torrente («chiedo scusa per la reazione della squadra»). Quattro turni a Rossi (“per comportamento scorretto nei confronti di un avversario, essendo già diffidato e per avere a gioco fermo, spinto energicamente un calciatore avversario e tentato, successivamente, di colpirlo con un pugno”, così la motivazione del giudice sportivo), tre a Sciaudone (“per avere a gioco fermo tentato di colpire per due volte con un pugno un calciatore avversario”, tre turni pure a Melchiorri e un turno a Tello ed Emperur) incassate senza quasi colpo ferire al pari dei 5mila euro di multa comminati dal giudice sportivo per “avere suoi sostenitori, al 35’ ed al 40’ del secondo tempo, lanciato nel recinto di gioco delle bottigliette di plastica e degli accendini”). Una figuraccia su scala nazionale dalla quale invece esce vincitore Tello che sui social ha postato subito le proprie scuse: «Chiedo scusa di cuore a tutti, a ognuno dei tifosi, della squadra e della dirigenza della Salernitana. Non volevo offendere nessuno. Scusatemi». Vigilia di Natale da dimenticare, come la direzione arbitrale di Pairetto. Determinante nel condurre all’esasperazione i giocatori granata, sconfitti sì per mancanze e deficienze ma irretiti pure da una arbitraggio parso a tratti persino irridente.

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