Addio a Longo, il “senatore” del calcio

S’è spento proprio alla vigilia di Natale e della gara tra Salernitana e Cagliari, le due società nelle quali aveva lavorato da ds

Carmine Longo si è spento all’età di 70 anni, nel giorno della vigilia di Natale. Da tempo era malato. I suoi funerali si sono celebrati il 25 dicembre nella chiesa di Capriglia a Pellezzano

di Paolo Giordano
SALERNO

. Forse - chissà - avrà pensato che fosse arrivato proprio il momento giusto per andarsene e col sorriso di chi sente d’essere ormai all’ultimo minuto, s’è arreso proprio il 24 dicembre, poche ore prima che iniziasse Salernitana-Cagliari, in assoluto quella che è la sua partita, perché rappresentava la sua storia personale, il suo vissuto. Ha pensato forse che fosse l’uscita di scena più bella.

Se ne è andato un uomo che nel calcio ha dato tanto e che dal calcio ha però ricevuto meno di quanto il suo talento (non coi piedi, ma con la testa) avrebbe meritato: una vita da “incompreso”, in un mondo a cui lui stava largo, che osservava dall’alto di una cultura umanistica imbarazzante per i contenuti di un mondo ch’era abituato invece a pensare con i piedi. Carmine Longo era intenditore di calcio ma non solo: perché era uno studioso, uno studente (leggeva ad oltranza), un brillante alunno della vita, padrone del latino e del greco, ma mica un citazionista, un interprete del calcio a cui non mancava però neppure il senso dello humor.

Un fine intenditore e un fine dicitore, “partito” dalla provincia meravigliosa ch’è stata Terni (negli anni ‘70), vissuta al fianco di Corrado ©RIPRODUZIONE RISERVATA