A Scafati c’è il derby della... rinascita

Due realtà che puntano in alto: la Virtus alla promozione, la Scafatese a risalire

SCAFATI. Il conto alla rovescia per il derby è cominciato da ieri. Quello per il rilancio calcistico di Scafati invece va avanti da luglio 2010, quando ci fu l’esclusione della Scafatese dal campionato di Seconda Divisione.

Gravi le responsabilità di soci e dirigenti dell’epoca: dopo appena di tre stagioni di professionismo, buttarono via tutto pur in presenza di una situazione economico-finanziaria gestibile. Da quel luglio è iniziata la grande attesa, per strade diverse.

Sabato le strade s’incontreranno. La Virtus è ad un passo, anzi due, dalla promozione in D, categoria storica del calcio cittadino, tenuta per parecchi anni in ere diverse dalla Scafatese, oggi tenuta in vita dall’entusiasmo di Cesarano e degli ultrà e mostratasi più che viva col quinto posto al primo tentativo d’Eccellenza post rinascita. A luglio 2010 c’era rabbia e scoramento. Le prime mosse furono del gruppo diventato Virtus ai nostri giorni. Il primo cittadino Pasquale Aliberti si mosse per l’Eccellenza, ricevendo in dote dall’amico-politico Gerardo Soglia il titolo dello Sporting Salerno (il vecchio Baia). Accanto ad Andrea Vaiano, rimasto col passare dei campionati da solo al comando, c’erano Fele, Di Massa, D’Aniello, Florio e qualche altro. Ufficiosamente si chiama Sporting Scafatese (poi Sporting Scafati) e pensava di rimanere l’unica espressione cittadina per la ripartenza. Ma a novembre del 2010 accadde altro: la Scafatese, per motivi extra-calcistici, decise di continuare l’attività. Il titolo, appartenente ancora all’asse Cavallaro-Scarlato, fu dato a Cesarano, che anni prima l’aveva preso dal mitico Roberto Pascale per portarlo prima in D e poi per contribuire alla scalata in C2, con la garanzia che certi impegni sarebbero stati onorati scongiurando liquidazione o fallimento. Scoppiò la rivalità, con gli ultrà a sostegno della realtà storica.

Il riassunto calcistico dei tre anni precedenti all’attuale: tre campionati d’alti e bassi della Virtus in Eccellenza, tre successi di fila per la Scafatese nei campionati minori ricominciando dalla Terza Categoria. Ultime estati, due svolte. A luglio 2012 c’è il varo ufficiale della Virtus Scafatese (fusione tra Sporting Salerno e Virtus Junior Scafatese, scuola calcio cittadina) e la nascita della Pro Scafatese, che fa l’Attività Mista. A luglio 2013, la Scafatese rinuncia alla Promozione appena conquistata e s’accontenta dell’Attività Mista: mossa strategica di Enzo Cesarano, che prende il titolo del Montecorvino, transitato per Angri, lo fonde con la Pro Scafatese d’Attività Mista precedente e fa nascere la Pro Scafatese d’Eccellenza. Tutte e due con le maglie gialloblù. Il canarino però identifica la squadra di Cesarano mentre la torre è simbolo della truppa di Vaiano. Comunque vada sabato pomeriggio, la rinascita in un certo senso c’è già stata: toccherà al futuro stabilire come eventualmente armonizzarla e non disperderla, riportando altra gente allo stadio e cercando altri capitali in aggiunta per ambizioni superiori. (m.m.)