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«A Matera non ho ingannato l’arbitro»

Trimarco chiarisce il “giallo” del penalty prima dato e poi negato

BATTIPAGLIA. La quinta sconfitta (una a tavolino contro il Ctl Campania) nelle ultime sei gare di campionato ha lasciato l’amaro in bocca ad una Battipagliese risucchiata verso le zone basse della classifica. Dal cambio societario ad oggi, i bianconeri hanno raccolto solo tre punti a Potenza, agguantando un pareggio contro il Ctl Campania vanificato poi dall’errore in fase di sostituzioni dalla panchina ed una disfatta domenica a Matera.

Particolarmente frustrante il risultato ottenuto in terra lucana, vuoi per le occasioni da rete non sfruttate dagli attaccanti bianconeri, vuoi per l’episodio occorso al 23esimo minuto del primo tempo, che avrebbe potuto cambiare il match. Con la Battipagliese in svantaggio, il direttore di gara, Colagiuri della sezione di Lecce, aveva fischiato un calcio di rigore a favore dei bianconeri per atterramento in area di Gianluca Trimarco da parte di un difensore lucano. Tra le veementi proteste dei padroni di casa e l’entusiasmo dei calciatori bianconeri, l’arbitro cambiava improvvisamente idea ed ammoniva per simulazione l’attaccante Trimarco.

Sulle motivazioni del cambio di vedute da parte del direttore di gara, si sono fatte diverse ipotesi. Gianluca Trimarco, classe 1986, spiega ciò che è successo realmente sul terreno di gioco. «Qualcuno ha detto e scritto che avrei affermato “l’ho fatto fesso” subito dopo il calcio di rigore assegnato dall’arbitro - racconta Trimarco -– ed avrei così portato il direttore di gara a cambiare idea e ad ammonirmi. Ma non è andata esattamente così».

Qual è la versione esatta, allora?

«Non ho assolutamente detto nulla del genere all’arbitro. Chiaramente ero contento per la concessione del calcio di rigore, ma la mia non è stata simulazione e non ho mai creduto o detto di aver ingannato l’arbitro. Non è nel mio stile. Non sono un simulatore».

Cosa è successo dopo la concessione del calcio di rigore?

«Nell’euforia del momento sono andato dal mio compagno di squadra, Gennaro Sorrentino, per raccomandarmi sulla realizzazione della massima punizione. Sorrentino è il nostro rigorista e volevo solo dargli la giusta carica. Quella dichiarazione erroneamente riportata non è stata mai pronunciata dal sottoscritto. Dispiace leggere certe cose».

Per quale ragione il direttore di gara ha clamorosamente cambiato idea?

«Il Matera ha protestato veementemente sia con l'arbitro che con l'assistente. Non ho capito il perchè di questo ripensamento ma sicuramente questa decisione non è scattata in seguito a qualche mia dichiarazione».

Francesco Piccolo

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