È Squillante il “mister” imbattibilità

Il suo Gladiator non ha mai perso. «Il segreto? Attacchiamo e difendiamo tutti»

SARNO. Meglio di Antonio Conte, superiore perfino a Lerda (tecnico del super Lecce, crollato a Lumezzane dopo 10 giornate di fuoco), numero uno in Italia con quei dodici turni di gloria: 9 vittorie, 3 pareggi, appena 5 gol incassati alla guida del San Felice Gladiator. Gigi Squillante da Sarno si gode il più grande primato della sua carriera: è l’unico allenatore imbattuto in Italia. L’onore vale quasi quanto una delle due coppe vinte a Sarno col suo amore Ippogrifo ed è un certificato di grandezza che fortifica alla vigilia del super incrocio con l’Ischia di Sasà Campilongo: stessi punti in classifica, ma col vantaggio di sentirsi di ferro contro tutto e contro tutti. Professore di educazione fisica, tanto simile a Carletto Mazzone per le esultanze sfrenate, a volte oltre il limite del rispetto dell’altrui tifo, Gigi Squillante è personaggio sui generis e a Santa Maria Capua Vetere sta raccogliendo i risultati più incredibili della sua carriera. Li difende con l’orgoglio di chi finalmente sente d’essere ad un passo dalla svolta: «Abbiamo mandato 14 calciatori diversi a bersaglio, subito un solo gol nelle ultime sei partite e fatto addirittura meglio in trasferta che in casa. E questa squadra, è giusto sottolinearlo, è partita per salvarsi con 2-3 calciatori di spessore e tanta gente con sete di riscatto. Il nostro segreto è la fame e poi c’è l’organizzazione di un 4-3-3 particolare, direi totale perché tutti attaccano e tutti partecipano con furore alla fase difensiva. Siamo gladiatori nel vero senso della parola».

A Sarno c’è chi l’ama e chi lo odia per quella stupida rivalità creatasi nell’anno d’Eccellenza quando il salto di categoria se lo giocarono il suo Ippogrifo e la Sarnese di Pappacena. «È l’ora di mettere da parte le antipatie da cortile. Io amo Sarno, è la mia città, non la cambierei per nulla al mondo. Sono stato pure a cena col presidente Pappacena in questi giorni: è uno che investe, che ci crede. Ed io tifo per lui e per la Sarnese»

Filippo Zenna

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