Zazà 14/41, un corto girato a Salerno 

Il progetto coinvolge quindici giovani attori: si parla di discriminazioni sociali

SALERNO. La passione oltre l’ostacolo, quella che accomuna i 15 ragazzi che partecipano con grande entusiasmo al cortometraggio “Zazà 14/41”: è il racconto di discriminazioni sociali, di uguaglianza nascosta sotto le apparenze e la sofferenza che il più delle volte attraversa le vite dei giovani. Nel corto girato in città e ideato dall’Associazione Zazàrt, si riversa lo spirito creativo della salernitana Carla Paglioli, co-founder e presidente di questa giovane realtà, che ha incontrato il genio ribelle di ragazze e ragazzi appassionati di cinema e teatro e impegnati nelle riprese da lunedì a Salerno: 5 giorni di intenso lavoro per un cast costituito da giovanissimi interpreti, dal più giovane, Luca Trapanese, di soli 9 anni, alla protagonista, Giulia Olivieri, che ne ha 15. Le riprese dovrebbero terminare venerdì: con Nicola Altieri direttore di produzione e la supervisione generale a cura di Francesco Paglioli, a occuparsi dei costumi dei giovani attori in erba è Carmen Santamaria, mentre musica e fotografia sono affidate rispettivamente a Filippo Falivene e Vito Montesano. «Zazàrt promuove da sempre l’interculturalità che è alla base di questo progetto cinematografico e di tutti i nostri lavori - dice Carla - non a caso le due protagoniste, di 14 e 41 anni, sono entrambe rumene. Ho iniziato il percorso insieme ai ragazzi ben due anni fa, lavorando subito alle tematiche che avrebbero voluto trattare, scegliendo alla fine quella della bassa autostima, purtroppo molto comune nella fase adolescenziale, per sperimentare i limiti nell’introspezione e nella ricerca della verità nell’altro».
«Il cinema è un compagno sempre presente nella mia vita - racconta Marta, 15 anni e un sogno nel cassetto di cui va orgogliosa - è faticoso stare sotto i riflettori, ma aiuta ad ascoltare se stessi». Le fa da eco la coetanea Giulia, protagonista del corto in fase di realizzazione. «Ho sempre voluto andare oltre lo schermo del cinema - rivela - sono partita dall’esperienza del Giffoni Film Festival per poi approdare al corso di cinema diretto da Carla grazie alla quale ho finalmente concretizzato quella che è la mia più grande passione, scrivendo una storia basata proprio sulle nostre esperienze». Il progetto, sponsorizzato dall’azienda milanese di Mario De Filippo, è inoltre promosso dal marchio salernitano Santo in collaborazione con i fondatori dell’associazione Zazàrt.
Matilde Pisaturo
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