PARCO DEL CILENTO

Uno spettacolo della natura da vivere

Centri antichi e paesaggi mozzafiato incantano i visitatori da Roscigno a Torre Orsaia a Teggiano, Vibonati e Corleto

Un Cilento che non t’aspetti, quello nascosto nel cuore del Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Ed esiste un modo per catturarne i colori, conservarne i suoni, le voci, e riviverne nel tempo le memorie. Basta andarci, scoprirli.

Dopo infilate di curve, oppure tra sentieri panoramici, querceti e pinete, luoghi da scoprire in autunno, con le luci terse e calde, quando si offrono alla visita in tutta la loro bellezza. Ne abbiamo selezionati alcuni, noti e meno noti ma la lista sarebbe lunghissima e li comprenderebbe tutti, da nord a sud del Cilento.
Tra i più poetici e romantici non può mancare Roscigno Vecchia, che offre una prospettiva scenografica accattivante, rarefatta. Partendo dalla piazza, dedicata a Giovanni Nicotera, con la sua chiesa e la sua fontana, tutto intorno è case di pietra, botteghe, portali, archi, finestre e balconcini in ferro battuto. Ci si perde volentieri nella Pompei del Novecento, come l’hanno definita, nelle scalinate e nei vicoletti in bianco e nero. Una nitida fotografia del passato, nella quale pare ancora di vedere Dorina, la sua ultima abitante, custode di ricordi accumulati negli anni, negli attimi sempre uguali e sempre diversi del tempo. Ora tutto è rimasto intatto, fermo,in un silenzio quasi irreale. Tranne le stagioni: l’autunno colora Roscigno di sperduto fascino e leggendarie sfumature. I chilometri si dimenticano quando ci si inoltra nella strada statale 166 che conduce da Atena Lucana a Corleto Monforte: si risveglia la voglia di natura, da vivere sui sentieri, a un passo dal cielo. Le vallate che si alternano ai panorami mozzafiato, il ritmo che rallenta e si accorda a quello della natura meno contaminata, e poi il Passo della Sentinella, situato a 936 metri sul livello del mare.

Nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ci sono tantissimi gioielli che vale la pena visitare. Ma tra questi Corleto Monforte è uno dei più scenografici. Un borgo che sorge al cospetto di paesaggi naturali incantevoli e che mantiene intatte le antiche tradizioni.

Un luogo mistico e unico, da visitare almeno una volta, è Teggiano, gioiello medievale e culla di spiritualità, con le sue numerose chiese e i suoi musei, è riuscita a mantenersi intatta nel tempo. Il borgo è anche teatro di una suggestiva rievocazione storica, tra le più particolari d’Italia, che si svolge ogni anno in agosto: “Alla tavola della Principessa Costanza”, una festa medievale, sorta nel 1994 grazie alla Pro Loco locale, che ha luogo nel Castello Macchiaroli, storicamente appartenuto ai Sanseverino. Da non perdere nell'entroterra del golfo di Policastro una visita a Torre Orsaia, con il suo antico lavatoio in pietra, il panorama particolare e il simbolo indiscusso di Torre Orsaia, la torre campanaria che domina la piazza con i suoi trenta metri di altezza. Ma soprattutto da scoprire è la frazione di Castel Ruggiero, arroccata sulle pendici del monte Centaurino con una storia molto antica. Il punto più alto del borgo regala un panorama mozzafiato su Torre Orsaia, il Golfo di Policastro e parte dell'entroterra.

Suggestivo il paese dei portali, Vibonati, che conserva uno dei centri storici più belli. Gran parte può essere visitato solo a piedi, tra salite e vedute di grande bellezza. La sua particolarità risiede nei numerosi portoni in pietra di pregevole fattura dei palazzi nobiliari. Interessante è poi il santuario di Sant’Antonio Abate, così come il Convento di San Francesco, nella parte bassa del paese.