IL PROGETTO “LIBERABIT”

Unisa “digitalizza” il patrimonio bibliotecario

L’archivio diventerà fruibile via web su un’apposita piattaforma. La direttrice Califano: «Così sarà alla portata di tutti»

L’archivio bibliotecario dell’Università di Salerno sarà disponibile in formato digitale. È denominato “Liberabit” il progetto attraverso cui il materiale distribuito tra le strutture dell’ateneo andrà incontro a un processo di riconversione nell’ottica di una condivisione diffusa e in chiave contemporanea. Il tutto attraverso la piattaforma “DSpace” di “4Science”. Se ne parlerà lunedì dalle 10 presso la biblioteca centrale umanistica E. R. Caianiello di Unisa, in un convegno incentrato su memoria, condivisione, valorizzazione nell’ottica di dar vita a una “digital library”.

A presentare l’iniziativa sarà Maria Rosaria Califano, che dirige il centro bibliotecario di ateneo. Quest’ultimo si divide tra un polo umanistico-giuridico, con consultazione “a scaffale aperto”, e uno scientifico in formato magazzino, entrambi nel campus di Fisciano, oltre a una sezione nel campus di Medicina a Baronissi. «Seguiamo il filone della didattica e della ricerca affiancando i nostri docenti - afferma Califano - Siamo ormai a forte impatto tecnologico con numerosi servizi online e quindi utilizzabili da remoto tra cataloghi, banche dati e prestiti digitali».

Con la piattaforma le cui funzionalità verranno illustrate lunedì l’obiettivo è quello di un’opera di digitalizzazione completa del patrimonio bibliotecario dell’ateneo, «dandogli una nuova veste che permetta a ogni utente di sfruttarne le risorse». E a proposito del progetto, che poi dà anche il titolo al convegno (“Liberabit”), nasce dalla crasi tra due parole, ovvero il libro e il “bit” come unità minima della comunicazione.

Un termine, insomma, in grado di presentare l’iniziativa più di mille parole. Il trasferimento su piattaforma digitale renderà il materiale «fruibile senza la necessità di scaricare i file, navigando all’interno delle immagini, consentendo la comparazione con altre biblioteche». Un approccio audiovisivo, insomma, per una resa digitale dei percorsi che il centro bibliotecario di Unisa già propone. Un vasto archivio suddiviso in filoni disciplinari, tra cui le teche dedicate alle riviste femminili, un’area dedicata alla Grande Guerra e un’altra alla storia di Salerno. «Ospitiamo una grande varietà di “biblioteche d’autore” - rimarca ancora Califano - Con le teche femminili siamo impegnati, ad esempio, nella riduzione del “gender gap”, proponendo agli studenti i testi scritti da donne e sulle donne. Importante la convenzione con la biblioteca provinciale che ci ha messo a disposizione le riviste del primo 900, offrendoci inoltre molto materiale sulla storia di Salerno.

Tra le altre collaborazioni voglio ricordare quelle con l’archivio di Stato e con la fondazione Domenico Rea, su volontà della figlia».
Una fase di transizione tuttora in corso per il centro bibliotecario, con il materiale che verrà a poco a poco “travasato” sulla piattaforma digitale, oltre a quello creato “ex novo” nell’ambito della digitalizzazione già avviata. Un progetto «in divenire», come sottolineato dalla direttrice Califano, ma che già promette di rivoluzionare la fruizione presso le biblioteche universitarie. All’incontro di lunedì parteciperanno il rettore Vincenzo Loia, Gioita Caiazzo in rappresentanza della Provincia di Salerno, Renata Cantilena, presidente Cts del Centro bibliotecario di ateneo Maria Pia Cacace, presidente Aib Campania, Erika Vettone, presidente Anai Campania. Tra i relatori Federico Meschini, Emilia Groppo, Nicola Cavalli, Concetta Damiani, Giovanni di Domenico, Maria Senatore Polisetti, Lucia Rea, Vincenzo Salerno, Giuseppina Pacileo, Anna Maria Pecoraro. Le due sessioni verran no moderate da Rosa Parlavecchia e Marcello Andria.

Francesco Ienco