Una poetessa dalla parte delle donne

Al Museo di Pontecagnano Maram al-Masri racconta le sue battiglie per la Siria

di MONICA TROTTA

Una d. onna che racconta le donne, le loro sofferenze, le battaglie per la libertà, e che dal privato passa alle battaglie pubbliche, quelle per i diritti civili e per la pace. E sullo sfondo un paese, la Siria, il suo paese da cui ormai vive lontano. Maram al-Masri, la poetessa siriana che oggi alle 19 terrà un reading al Museo archeologico nazionale di Pontecagnano, ha parlato dapprima della sensualità del corpo delle donne (nella bella poesia “Ti guardo” che ha scandalizzato il mondo arabo, in cui la poetessa scrive: “Ho goduto di un corpo che mi offrì un fiume inebriante e il sussulto della vita”), poi ha parlato del dolore delle donne violentate e maltrattate, nelle poesie contenute nel libro “Anime scalze” pubblicato da Multimedia edizione, la casa editrice di Casa della poesia, che con al-Masri ha una collaborazione ormai decennale.

Anche la sua è stata una vita tormentata. La violenza e la sofferenza più grandi Maram al-Masri le ha vissute da donna e da madre quando trasferitasi a Parigi nel 1982 dopo il matrimonio, il marito siriano rapì il loro figlio per riportarlo in Siria. Maram lo rivedrà dopo 18 anni. Uno dei suo momenti più belli è stato invece - come lei stessa racconta nella prefazione al libro - quando la sua poesia “Le donne come me” è stata scelta in Palestina, a Ramallah, per un programma didattico nelle scuole. «Ho capito che la poesia è uno specchio di tutto e che in essa si può trovare rimedio – racconta la poetessa siriana – Le donne possono rendersi conto delle loro sofferenze, la poesia può dare coraggio. Ho conosciuto parecchie donne che grazie alla poesia hanno cambiato la loro vita. La poesia è il motore che porta avanti le cose anche se in maniera silenziosa». Poi c’è l’impegno civile. Nelle poesie raccolte in “Arriva nuda la libertà”, pubblicato nel 2014, (Multimedia edizione) la poetessa racconta la primavera siriana iniziata nel 2011. «La poesia deve unirsi alle lotte dell’umanità» scrive. Ma l’impegno civile può creare forti contrapposizioni come è capitato proprio alla poetessa: suo figlio ha partecipato alla rivolta contro la dittatura dilaniando di fatto l’animo della madre, diviso tra la paura per la sua sorte e l’orgoglio per il suo impegno. Maram ha raccolto queste sensazioni nella poesia “Lettera di una madre araba a un figlio” quando scrive “Cara m’è la tua vita...Come quella di tutti i figli di tutte le madri. Io ti dedico alla Libertà”.

“Una donna come me” è il titolo del reading di oggi (ingresso gratuito) alle 19 promosso dal Comune di Pontecagnano in collaborazione con il Museo “Gli Etruschi di Frontiera” e la Casa della Poesia. Ad accompagnare la poetessa il maestro Valerio Celentano.

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