SPETTACOLI

Una notte di batteria per celebrare il grande Piero Cantarella 

Mercoledì a Pontecagnano il memorial dedicato al maestro Davide e Ivan: «Papà ci ha regalato il sogno della musica»

PONTECAGNANO. «I fuochi d’artificio a Capodanno? Per noi sono state sempre le percussioni di “Rumba Mama” che Manolo Badrena e Alex Acunã suonavano in quel fenomenale disco che era “Heavy Weather”. Papà a mezzanotte accendeva lo stereo, prendeva il vinile, alzava il volume, apriva il balcone e brindavamo al ritmo di rumba mentre la città si infiammava di lampi e pedtardi». È solo uno dei tanti ricordi che Davide e Ivan Cantarella hanno di papà Piero per gli amici Pierino, storico batterista salernitano prematuramente scomparso il 25 aprile 2017. Sessant’anni vissuti dentro la musica, con la musica, nel ritmo costante di quei tamburi che hanno accompagnato, in giro per il mondo, nomi storici della musica pop italiana. Ad un anno esatto dalla morte, Davide e Ivan – entrambi batteristi e percussionisti tra i più ricercati in Italia – hanno deciso di mantenere vivo il ricordo di Pierino organizzando la prima edizione del memorial “La notte della batteria”. Un evento unico che si terrà mercoledì prossimo (ore 21) al teatro San Paolo di Pontecagnano. Una grande festa dove parteciperanno alcuni dei migliori batteristi salernitani da Pierpaolo Bisogno a Gaetano Fasano a Amedeo Ariano solo per citarne alcuni ma anche band come i Soul Funky, Non solo gospel, i progetti di Gerardo Palumbo e Gerardo Sapere e la voce di Alfina Scorza tra le migliori giovani cantautrici italiane.
Figlio d’arte, il papà di Piero Cantarella era stato contrabbassista della compagnia di Totò, a 12 anni ha iniziato l’attività professionale con l’orchestra del maestro Antonio Avallone di Vietri sul Mare. A 16 anni è a Parigi con il gruppo jazz del club Mediterranee. Di lì inizia la lunga attività di turnista prima con Mario Musella degli Showmen poi arrivano Edoardo Vianello, Wilma Goich e Michele Zarrillo con il quale suonerà per sei anni stringendo una amicizia unica. La lista è lunga, il suo drumming: preciso ed elegante, così come la sua grande simpatia, lo rendono un artista unico e ricercato. Viaggia in tutto il mondo e a fermarlo sono solo i primi acciacchi. Ma la musica è la sua vita e dopo essersi ripreso intraprende un lungo tour con Orietta Berti. «Per noi, così come crediamo, per molti musicisti salernitani, papà è stato un punto di riferimento» ricordano i figli Davide e Ivan. «Ha lasciato un grande vuoto ma anche una grande eredità artistica. Siamo cresciuti con la musica e con la batteria in casa. Per noi è stato il primo giocattolo. Abbiamo seguito le sue orme e siamo felici di averlo fatto. E oggi vogliamo rendergli omaggio perché per nopi sarà sempre vivo».
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