LA TRADIZIONE

Transumanza, un rito che supera il tempo

Un’eredità conservata con caparbietà e che si è ripetuta anche quest’anno con un lungo cammino dal Lambro a Cuccaro

È una eredità conservata con costanza, caparbietà e coraggio: la transumanza nel Cilento è un rito che si tramanda dal 1800. E ogni anno si rinnova, con il suo fascino e con il suo folclore, dalla costa di Palinuro alle montagne di Cuccaro Vetere, risalendo la valle del Lambro tra sentieri e panorami mozzafiato. La mandria ha iniziato il suo cammino verso i monti alle prime luci dell’alba. Al suono lento dei campanacci, oltre 100 mucche podoliche della famiglia Lamanna di Centola, hanno risalito il greto del Lambro fino alla località Acqua delle Conche di Cuccaro Vetere, a circa 1.200 metri di altitudine.

Un incedere lento, ma costante, scandito dalle soste per abbeverare e dare il foraggio agli animali. A guidare la mandria Bruno Lamanna e il fratello Francesco, entrambi giovanissimi e con un sogno nel cassetto: «Portare avanti la tradizione e far riconoscere la transumanza come patrimonio dell’umanità dall’Unesco ».

E poi al seguito amici, curiosi e appassionati arrivati da tutta la provincia. Un vero e proprio viaggio nella storia e nella cultura del Cilento conclusosi, come vuole la tradizione, con una festa nel bosco organizzata dai pastori in collaborazione con l’agriturismo Isca delle donne e con il Comune di Cuccaro Vetere. Fusilli al ragù di braciola, caciocavallo, mozzarella nella mortella, torta alla ricotta e vino paesano. Il tutto allietato da buona musica locale. «Le nostre mucche – ha tenuto a ribadire Bruno - non conoscono le stalle, vivono all’aperto e pascolano in luoghi meravigliosi, dove anche le erbe sono di prima scelta. Il latte che producono ha proprietà organolettiche superiori e il formaggio ha un sapore straordinario che cambia in base alle stagioni, al clima e a quello che mangiano gli animali». Per l’occasione non sono mancati anche momenti dedicati agli aspetti scientifici della tradizione. Nella baita in località “Cacciavolpe” si è tenuto un incontro formativo dal tema “Le vie della transumanza, dalla valle del Lambro a Cuccaro Vetere – Aspetti sanitari e benessere animale”.

All’iniziativa organizzata dal sindaco di Cuccaro Aldo Luongo in sinergia con il Gal Casacastra e con l’Asl Salerno sono intervenuti: il direttore dell’Asvir Moligal Nicola Di Viro; il vicepresidente della Provincia Carmelo Stanziola; il commissario Asl Salerno Mario Iervolino; i professori dell’Università Federico II di Napoli Vincenzo Perretti, Luigi Esposito e Pierluigi Imperiale; il direttore del Servizio di Igiene Pubblica dell'Asl Salerno Arcangelo Saggese Tozzi; i referenti Asl Salerno Cripat Angelo Citro e Annamaria Nobile; il vicepresidente della provincia Carmelo Stanziola; il presidente del Gal Pietro Forte; il coordinatore del Gal Carmine Farnetaro. «Vogliamo recuperare e far conoscere questo meraviglioso rito e promuovere allo stesso tempo il nostro territorio – ha spiegato il sindaco Aldo Luongo – ma anche sostenere il lavoro dei pastori, delle piccole aziende e di chi ha scelto di vivere nel Cilento». Sulla stessa linea il sindaco di Centola, nonché vicepresidente della Provincia Carmelo Stanziola: «La transumanza unisce la costa all’entroterra, valorizza i nostri sentieri, le nostre bellezze naturali.

E’ un’occasione straordinaria di promozione della nostra terra, delle nostre tradizioni, della nostra cultura pastorizia». E non a caso sono sempre di più le persone che decidono di seguire la mandria durante la transumanza. «Alla gente questo rito piace – aggiunge Luongo – perché si respira aria di festa, di amicizia, di condivisione. La bontà e la semplicità dei pastori dà sicurezza e mette tutti di buono umore. E poi la transumanza indica anche che l’estate sta arrivando ». Una tradizione che segna il Cilento da sempre e che non trova fine se a rinverdirla sono i giovani che attraverso le buone pratiche dell’antichità indirizzano il futuro.

Vincenzo Rubano