LA STORIA

Studi e ricerche, a Torre Orsaia l’Università del Cilento

Da 46 anni laboratorio di idee e fucina di saperi. Il rettore Ienna: «Noi proponiamo dialoghi resilienti contro l’isolamento»

TORRE ORSAIA - Fare cultura in un piccolo comune dell’entroterra del Basso Cilento, è una sfida ma anche una realtà a Torre Orsaia, che dal 1975 ospita l’Università Popolare del Cilento, un laboratorio di idee e fucina di sapere e profondo background. Studio, ricerca, iniziative: negli anni ha esercitato una forza di attrazione culturale che si è tradotta in promozione sociale e sviluppo del territorio.

Trova spazio nel suggestivo Palazzo Vassalli in via Pagano e rappresenta da oltre quaranta anni «un tentativo di animazione culturale e civile, una forma di autoeducazione comunitaria, una opportunità di incontro, una conversazione cilentana aperta» diceva il compianto Giuseppe Vallone, cofondatore, che molto ha dato alla cultura torrese. Negli anni il centro ha promosso la lettura, organizzato convegni medici, concerti, ha portato in scena spettacoli, ha raccolto le tradizioni locali, e pubblicato volumi preziosi, tra cui il dizionarietto etimologico del dialetto cilentano “Dialettevole”, tutti a cura di Giuseppe Vallone. Venuti a mancare alcuni protagonisti dei primi 40 anni dell’Università, nel 2016 è stato nominato un nuovo consiglio di amministrazione, presieduto dall’avvocato lunense Andrea Baldini, cittadino onorario di Torre, e formato da Adriano Cataldo, Caterina Del Giudice, Filomena Letizia e Gianlorenzo Vallone che ha preso le redini e l'eredità di un ambizioso progetto culturale, diventato lo scorso anno accademia, retta dall’antropologo e giornalista di origini cilentane Domenico Ienna. Tra le attività degli ultimi anni anche la pubblicazione del volume di Giuseppe Capobianco “Memorie ursentine 2” e della raccolta di saggi “Le nove Muse del Cilento”, a cura di Amedeo La Greca e Andrea Baldini, ma soprattutto l’istituzione del ruolo di Accademico dell’Università Popolare del Cilento.

Così, con la formale costituzione dell’Accademia dell’Università Popolare del Cilento e la creazione del Senato Accademico oggi l’obiettivo è di «estendere il proprio raggio d’azione al di là dei confini comunali, allacciando rapporti con le associazioni attive dell’intero Cilento», spiega Ienna che, in occasione della nomina a rettore dell’Accademia, ha espresso il suo entusiasmo con una lettera, anticipando le prossime iniziative culturali, tra cui la celebrazione del Dantedì il 25 marzo 2021 in occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, l’organizzazione delle giornate di studio in memoria del professor Amedeo la Greca e ancora la realizzazione d’un articolato dizionario riepilogativo da parte di vari ricercatori con l’ausilio di anziani e studenti. Tra gli accademici e collaboratori benemeriti figurano storici, scrittori, poeti, docenti, da Elio Pecora a Leo Borea, a Raffaele Alliegro, Franco Maldonato, Giuseppe Caruso e molti altri. Tra loro anche il sindaco Pietro Vicino, «che fin dall’inizio del suo mandato ha mostrato grande interesse», ha aggiunto Ienna. «In un annus horribilis come è stato il 2020 che spero possa esaurire pure la straordinaria emergenza sanitaria, sociale ed economica inflitta a tutto il pianeta, non sembri fuori tempo e luogo proporre dialoghi resilienti contro isolamento e crisi, ma pure propositivi su territori e culture», ha detto.

Cilento che ritorna prepotente anche nel nuovo stemma dell’Università, opera del maestro Luciano Preti, che rappresenta le verdi colline sulle quali sorge Torre Orsaia, la torre con gli orsi, simbolo del Comune, il libro, simbolo della cultura, il mare, il Monte della Stella, l’antico Monte Cilento, che ha dato nome al territorio, sovrastato dalla stella Sirio. «Naturalmente - ha concluso Ienna - quando si parla di Cilento un pensiero va anche a coloro sparsi per il mondo che a volte tornano o sognano comunque di tornare».

Marianna Vallone