Statue, tombe e monumenti i segreti di Nuceria Alfaterna

Archeologia, si aprono le porte della necropoli romana di Pizzone

I siti archeologici di Nocera Superiore riprendono nuova vita,a partire da domani. Le aree aperte al pubblico saranno la necropoli monumentale di Pizzone, il teatro ellenistico romano di Pareti e l’area del parco archeologico urbano di santa Maria Maggiore, ex foro boario.

di MARISA DE SPAGNOLIS

La recente identificazione da me proposta della dea delle Sorgenti di Foce Sarno: Mefite in epoca sannitica e Giunone in epoca romana ha gettato nuova luce anche sulla monumentale necropoli di Pizzone a Nocera Superiore.

Come è noto la necropoli è stata esplorata negli anni 1994-97 (con la collaborazione del dottore Teobaldo Fortunato) e si è rivelata subito importantissima sia per lo stato di conservazione sia per essere un documento eccezionale dell’architettura funeraria del I secolo a. C. La dedica di un tempio (con annesso teatro) alla dea Giunone a Foce Sarno è in relazione alla vittoria riportata dai Romani contro i Cimbri del 101 a .C. guidati dal potentissimo proconsole Quinto Lutatio Catulo della gens Lutatia. La stessa gens è attestata nella necropoli di Pizzone a Nocera nel monumentale edificio funebre dedicato a a Quinto Lutatio Varo, giovanetto di soli diciassette anni morto mentre nuotava nelle acque di un fiume sotto gli occhi del padre che gli offriva invano la speranza di salvezza. La gens Lutatia di Nocera era pertanto legata alla famiglia del grande uomo politico e poeta e questo sta a dimostrare l’importanza della presenza delle più importanti famiglie romane a Nuceria.

I monumenti funerari della necropoli di Pizzone si allineano lungo una larga strada tripartita, posta alla quota di -m.10 realizzata con un taglio artificiale profondo circa m. 3, con una scenografica sistemazione architettonica, disposti su due diversi livelli. La parte inferiore degli edifici si è conservata in maniera ottimale a causa del repentino intero dell’asse viario.

La parte superiore è stata invece fatta oggetto di spoliazioni. Cinque grandi edifici sono stati portarti alla luce due sul lato settentrionale della strada, e tre sul lato meridionale. Il grande monumento circolare a tumulo è sostenuto verso la strada da un lungo muro di terrazzamento. In esso si apre un accesso che immetteva attraverso un breve corridoio in ascesa alla camera funeraria. Il corridoio proseguiva ed alla fine di esso la columella rinvenuta sul posto ha attestato l’appartenenza alla gens Numisia. Il monumento accanto a podio era formato da un doppio basamento quadrato ,il secondo del quale più piccolo presenta due ante aggettanti sulle quali poggiavano due leoncini. Terminava con una tholos all’interno della quale era una o più statue (una è stata rinvenuta). Un cippo di tufo con iscrizione ci ha permesso di attribuire il monumento alla gens Cornelia. Il monumento funerario dei Lutatii è impostato su una platea terrazzata collegata con il sottostante piano stradale con due scenografiche scalee di accesso. Il podio presenta all’interno una cella funeraria con volta a botte. In essa erano conservate le olle cinerarie dei personaggi della famiglia e la tomba a cassa del giovane Quinto Lutatio Varo la prima ad essere deposta. All’esterno si disponevano sempre in maniera scenografica le columelle (particolare segnacolo funerario) della famiglia in tutto 27. Tutte in tufo ad eccezione di due in marmo. Sulla fronte dell’edificio sono state rinvenute due iscrizioni metriche una in latino l’altra in greco. La prima consisteva nel lamento funebre del padre per la morte del figlio giovanetto, quella in greco era invece il lamento del giovane morto che racconta la sua tragedia e la sofferenza per la vita perduta. I versi metrici ci permettono di ipotizzare un collegamento con poeti del circolo dei preneoterici di cui Quinto Lutazio Catulo era stato il fondatore.

È impossibile descrivere in breve la ricchezza della necropoli di Pizzone. Numerosissime le tombe di epoca successiva disposte alle spalle degli edifici monumentali tra cui la tomba del Calzolaio, decine e decine le iscrizioni sulle columelle conservate nei numerosi recinti funerari e che ci hanno fatto conoscere i nomi delle famiglie nocerine dell’epoca. L’area fu utilizzata come necropoli dal V a.C al IV secolo d.C. Tombe a tumulo, tombe a tholos, tombe a podio che ripetono schemi squisitamente romani ma che guardano al mondo greco ellenistico e la tomba dei Telamoni, forse il monumento più scenografico di quelli portati alla luce, di gusto ellenistico, ne è una significativa testimonianza. Un patrimonio archeologico eccezionale quello di Pizzone la cui scoperta ha già offerto dati del più alto interesse. Uno spaccato di storia, di archeologia, di bellezza. Non possiamo che augurarci a breve una sollecita sistemazione dell’area e in futuro un grande progetto di espropri per il completamento delle esplorazioni di una necropoli monumentale unica che conferma la grandezza e l’importanza di Nuceria in epoca romana.

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