Teatro

Serva padrona firmata dal Conservatorio Martucci

La prima produzione realizzata in scena al “Verdi”

SALERNO. Non un banale adattamento ma una totale riscrittura: la malizia di Serpina, la serva che diventa padrona sposando Uberto, anziano possidente, rivivrà ne “La serva padrona” allestita da Antonello Mercurio e Antonio D’Alessandro che andrà in scena, questo fine settimana – sabato la prima alle ore 21 e domenica in replica alle ore 18.30 – sul palco del “Verdi”. L'intermezzo di Pergolesi, che nel Settecento veniva proposto come parentesi comica tra un atto e l'altro dell'opera seria – diventa, oggi, la prima produzione operistica realizzata dagli allievi del Conservatorio “Giuseppe Martucci” di Salerno, con il supporto del Comune di Salerno e del Massimo Cittadino. Nell'opera mancano i classici riferimenti pergolesiani: «Ho preso il libretto (di Gennarantonio Federico) e l'ho riproposto in chiave contemporanea», spiega il maestro Mercurio. «Il libretto – aggiunge – è stato tradotto da D'Alessandro in napoletano per la sola parte che comprende i recitativi lasciando le arie in lingua originale». «Come tutte le cose che ho scritto – aggiunge Mercurio – racconto passato e presente insieme, sulla scia delle mie composizioni passate in cui vien fuori il mio amore per il jazz, per il barocco così come per i grandi maestri della classica. Questa è una partitura sedimentata e fortemente evocativa». E nelle fila del suddetto organico troveremo anche navigati jazzisti tra cui il bassista Dario Deidda e i pianista Marco De Gennaro. Non puro sperimentalismo azzardato ma un incrocio di linguaggi che se da un lato aiuta la contemporaneità ad uscire dalla cerchia ristretta degli addetti ai lavori, dall'altro sdogana la lirica dallo zoccolo duro, esiguo seppur inossidabile, degli appassionati. Sarà la prima volta che gli allievi dell'istituto musicale salernitano usciranno dalle aule per confrontarsi con un teatro lirico istituzionale. L'orchestra sarà diretta dal maestro Massimiliano Carlini mentre a dare un volto e una voce ai protagonisti de "La Serva Padrona" saranno: il baritono Biagio Pizzuti nei panni di Uberto e il soprano Naomi Rivieccio che invece sarà Serpina mentre il ruolo del servo Vespone sarà affidato a Vittorio Stasi. La regia è di Pasquale De Cristofaro. L'ingresso è gratuito fino ad esaurimento posti ma è necessaria la prenotazione, presso il botteghino del Verdi, a partire da domani.

Alessandra De Vita

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