Sepolto dopo 73 anni l’ufficiale Gossett

I suoi resti ritrovati sulla collina di Acerno dove il suo aereo precipitò nel 1943

Dopo 73 anni l'ufficiale americano Dewey L. Gossett riceverà una dignitosa sepoltura. Si terranno domani presso il cimitero di Wellford, una cittadina della contea di Spartanbourg, nel South Carolina, i funerali con tutti gli onori militari per Dewey L. Gossett, l'ufficiale dell'aeronautica militare statunitense precipitato il 27 settembre del 1943 sul monte Accellica, nei pressi di Acerno.

Il primo novembre di due anni fa, i volontari dell'associazione “Salerno 1943” in collaborazione con i volontari del centro Picentino, ritrovarono fra i rottami del velivolo (A-36 Apache) alcuni resti umani che presumibilmente appartenevano allo sfortunato aviatore di cui si erano perse le tracce da molti anni. Le analisi del Dna eseguite dall'ufficio del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (il Dpaa) che si occupa di recuperare le spoglie dei militari dispersi in guerra, hanno confermato l'ipotesi dei ricercatori salernitani i quali da tempo stavano cercando di ritrovare il militare americano.

Il presidente di “Salerno 1943”, Luigi Fortunato, si dichiara ora soddisfatto che si è potuto scrivere anche l'ultimo capitolo di questa storia.

«La nipote dell'ufficiale, Nora Messick, - afferma il presidente Fortunato - ci ha informati con molta discrezione che la sua famiglia ricevette nell'immediato dopoguerra una lettera da un uomo che affermava di avere notizie sulla sepoltura di Dewey e chiedeva un compenso in denaro per rivelare il luogo ove era sepolto lo zio. Le autorità militari all'epoca, - spiega ancora - consigliarono alla famiglia di non dare risposta a questa segnalazione, in quanto si trattava di un atto di sciacallaggio».

«Questo particolare - prosegue il presidente dell'associazione - spiegherebbe perché i resti del povero aviatore non furono ritrovati. Forse chi giunse per primo sul luogo del disastro nascose i resti del militare dopo aver sottratto la piastrina identificativa che portava al collo».

Poi l’attività di ricerca dell’associazione ha dato i suoi frutti e due anni fa sono stati ritrovati i resti del militare.

«Ancora oggi sono visibili le tracce della battaglia che, nel settembre del 1943, ebbe come scenario Salerno e la sua provincia- spiegano dall’associazione - Basta alzare lo sguardo alle alture che circondano Salerno per scorgere i bunker costruiti durante il secondo conflitto mondiale quale difesa per contrastare un'invasione dal mare. Oppure, basta passeggiare sulle colline di Salerno per ritrovare oggetti e manufatti di indiscussa origine militare, muta testimonianza di quanto accaduto decenni orsono». ©RIPRODUZIONE RISERVATA