Scavi archeologici, servizi e binari ferroviari interrati

La riqualificazione passa attraverso una serie di opere per rilanciare il turismo Previsti alberghi in siti storici, stazioni metropolitane e un nodo di interscambio

NOCERA INFERIORE. La seconda Conferenza sulla promozione dell’Agro-nocerino ha lanciato un piano fitto di punti rivoluzionari che potrebbero andare a modificare i territori della Valle del Sarno, sia a livello infrastrutturale che culturale. La conferenza ha sollecitato interventi (in sintonia con il Pctp provinciale) di recupero edilizio e di scavo archeologico, interramento della ferrovia con realizzazione di nuove stazioni metropolitane e realizzazione di un nodo di interscambio ferrogomma, con un programma unitario capace di far convergere risorse economiche, culturali e investimenti per fare di un territorio “sistema”.

Il progetto di riqualificazione dell'Agro si pone anche l’obiettivo di creare occupazione e lavoro, all’interno di un sistema territoriale che soffre, da tempo, di crisi occupazionale. Con la realizzazione della “Cittanova”, al cui interno andrebbero a convivere la città moderna e quella antica, i promotori intendono offrire al territorio l’opportunità di costruire una ragione di vita che tiene insieme le diverse comunità dell’Agro. Fulcro del progetto è Nocera Superiore dove occorre, secondo il programma progettuale, eseguire gli scavi e integrare le realtà archeologiche nella città stessa. Poiché a poca distanza c’è un altro grande bacino archeologico, Pompei, occorre mettere in relazione i due siti. L’ipotesi è interrare la ferrovia che divide in due queste città e sul suo sedime costruire un Parco da Nocera a Pompei, recuperando tutte le aree libere e liberabili intorno alla ferrovia.

Ma al centro di questo percorso c’è anche una grande caserma libera, la “Tofano” di Nocera Inferiore. Secondo il progetto, la “caserma rossa” deve diventare un museo in grado di raccogliere i reperti di Nocera e anche di Pompei, ricalcando il modello che ha realizzato il Louvre a Lens, nella regione di Calais, dove è stato edificato un “secondo Louvre” per rivitalizzare il territorio depresso delle miniere abbandonate: un secondo museo che ha ricevuto in un anno 700mila visitatori, con ampie e positive ricadute economiche sul territorio. Il collegamento delle città e il richiamo turistico necessitano, poi, di strutture alberghiere. Il progetto discusso nella seconda conferenza nocerina ha previsto anche questo. Sulla collina del Parco, a Nocera Inferiore, ci sono conventi abbandonati, che potrebbero essere rivitalizzati trasformandoli in alberghi.

Ma il punto più articolato riguarda quello delle infrastrutture: costruire un nodo della mobilità all’uscita del casello A30 dove possono confluire Alta velocità, ex Circumvesuviana, Ferrovie dello Stato, autostrada A30 e autostrada A3. Diventerebbe, con la realizzazione di una stazione, il più giusto nodo della mobilità, un Hub passeggeri sud, utile anche a Salerno: la metropolitana salernitana, attraverso la galleria S. Lucia, potrebbe raggiungere comodamente il nuovo nodo, fondamentale anche per Avellino e Napoli centrale. Un ipotetico viaggiatore, arrivando in questa stazione, potrebeb visitare il sito di Nuceria Alfaterna e quello di Pompei, risiedere negli alberghi sulla Collina, visitare il museo e decidere di andare a Napoli o a Salerno o Avellino/Benevento e, attraverso il valico di Chiunzi, raggiungere Amalfi o Positano, oppure, portandosi a Castellammare, raggiungere Sorrento.(d. s.)