Editoria

Sara, l’eroina invisibile secondo De Giovanni 

In libreria il nuovo romanzo dello scrittore napoletano

Paul Celan sosteneva che solo chi impara realmente a vedere si avvicina all’invisibile. E per Sara “Mora” Morozzi, il nuovo personaggio femminile frutto della penna di Maurizio De Giovanni (Sara al tramonto, Nero Rizzoli) è esattamente così. La poliziotta in pensione, che ha lavorato per anni in una unità speciale, ha imparato giocoforza dall’esistenza a vedere dentro le cose: le vite degli altri, i casi da risolvere, una giustizia spesso sgangherata e beffarda, dentro il suo stesso destino di donna totalitaria, incapace di compromessi e mezze misure, al punto da lasciare marito e figlio per inseguire l’amore della sua vita. «Una donna che non sa fingere», chiarisce De Giovanni, che ha presentato il volume lunedì presso la biblioteca di ateneo, nell’ambito di un incontro promosso dal Salerno noir festival Le notti di Barliario, Napoli città libro e l’associazione italiana biblioteche.
Come nasce Sara? «Una sabato sera di dicembre, tornando a casa, mi accorsi di un’auto in sosta con a bordo una donna dai capelli bianchi e i mezzi guanti. Aveva lo sguardo assorto, quasi perso nel vuoto. Osservandola meglio, il colore della chioma non corrispondeva alla sua età anagrafica. Mi chiesi chi fosse, perché non si tingesse i capelli. Cosa ci faceva lì. Se stesse aspettando qualcuno e da quanto tempo. Il giorno dopo avevo tutto le risposte. Conoscevo perfino il suo passato. Chiamai il mio editore e gli dissi che bisognava raccontare questa storia».