IL CALENDARIO

Salerno in un anno tra storie e leggende

Monumenti e miti: da domani gratis in edicola col quotidiano

“Omnium scentiarium eruditissimus multa in Necromantia scripsit”, scrive lo storico Mazza descrivendo le doti del Mago Pietro Barliario che affidò ad una schiera di demoni a lui obbedienti gli Archi dei Diavoli, appunto, ma lasciò il suo segno anche in altri luoghi simbolo della città. Ed è proprio alla figura del mago alchimista ma anche a tante altri miti, storie e leggende che attraversano il centro storico di Salerno che è dedicato il calendario 2022 de “la Città” (in edicola in omaggio ai lettori a partire da domani), curato con la collaborazione dell’associazione culturale Erchemperto e sponsorizzato dal gruppo Etè.

«Durante le nostre viste guidate scegliamo sempre dei temi, dalla Salerno longobarda alla Scuola Medica Salernitana, e ci siamo resi conto che quelli legati alle leggende legate ad alcuni luoghi affascinano e catturano sempre più. Ed ecco perché, grazie alle sollecitazioni del direttore de La Città, Tommaso Siani, abbiamo deciso di dedicare questi 12 mesi del 2022 al racconto di storie e leggende che aiutano a percepire il valore dei nostri beni artistici e architettonici in maniera differente, forse con più passione ed entusiasmo», spiega Paola Valitutti, curatrice dei testi con Irma Pastore. Fonte inesauribile di stimoli e di informazioni e utile strumento anche per la redazione del calendario è il volume di Luigi Carella dal titolo “Salerno. Storia e Leggenda”: «Attraversando le 12 sezioni del calendario - aggiunge Irma Pastore - molti salernitani scopriranno delle storie che, magari, non avevano mai sentito prima oppure avranno l’opportunità di scoprire leggende che mostreranno i beni sotto una luce inedita, con l’auspicio che queste leggende letterarie o storiche possano incuriosirli e appassionarli così da avere sempre più cura dei beni e dell’ambiente».

Scorrendo i mesi ci si imbatte non solo nei prodigi di Barilario ma si scopre, ad esempio che anche Boccaccio per ambientare la novella di Ghismunda e Guiscardo (Decamerone IV giornata) fu ispirato dal Castello di Arechi. Ma si viene anche rapiti dalla storia di Antonella, ancella della regina Margherita, del nobile Raimondo e della fontana che si trova accanto al museo Archeologico provinciale, nota come la fontana dell’amore perché sa riconoscere il vero sentimento: ogni ragazza può recarsi lì e domandare se il suo sogno d’amore si realizzerà; se l’acqua si fermerà alla sesta goccia avrà conferma che il suo innamorato corrisponde il suo sentimento. Un lavoro di ricerca e produzione supportato dalla sponsorizzazione del gruppo Etè: «La famiglia Mastromartino è fortemente legata a Salerno. Moderna 2020 - ricorda Elvira Allocca, responsabile del marketing e comunicazione - è nata a Salerno ed è forte il legame col territorio, a maggior ragione con il giornale che rappresenta il capoluogo. E tutto ciò che viene fatto nel senso della riqualificazione e della spinta verso la conoscenza dei luoghi della città per noi è fondamentale».

Eleonora Tedesco