LA MANIFESTAZIONE

Rutino, un giorno tra fede e folklore

Domani alle 13 è in programma il tradizionale volo dell’Angelo

RUTINO. La fede e la tradizione sono due aspetti che spesso si incontrano e si uniscono, creandone un terzo dal forte significato religioso ad ancestrale. Un fenomeno che nel Cilento assume connotati ancor più decisi in quanto la fede religiosa affonda le proprie radici tra usi e costumi pagani. Simbolo per eccellenza di ciò è quanto avviene ogni seconda domenica di maggio a Rutino. Viene infatti rappresentata l’eterna lotta tra il bene e il male, tra l’Angelo e il Diavolo. L’Angelo in questione è San Michele Arcangelo che sfida a duello, sconfiggendolo,il demonio. Molto spettacolare la tradizione che verrà messa in campo domani. Divisa in due atti, si tratta di una vera e propria recita i cui personaggi sono l’Angelo inviato da Dio, il Diavolo e i compagni di quest’ultimo, piccoli diavoletti che gli daranno man forte nella “singolar tenzone”. Dalla chiesa di San Michele parte una robusta corda d’acciaio alla quale viene legato un bambino, solitamente di statura minuta, che interpreta l’Angelo. Il piccolo, vestito di bianco, biondo e munito di spada, corre con una carrucola sulla corda finché, al centro di essa, si ferma per sfidare il Diavolo che esce da un palco appositamente costruito a simboleggiare l’oltretomba infernale. I dialoghi, i canti e le vicende del Volo si ispirano, come riporta il professor Alfonso Rizzo nel suo “Rutino, storia e folklore”, al poema diMilton “Il Paradiso Perduto”. Quest’anno il ruolo più ambito sarà ricoperto dal piccolo Francesco Crisci, figlio di Carmine, anch’egli interprete dell’Angelo in tenera età. Inizio ore 13.
Arturo Calabrese
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