L'OMAGGIO

Rovella, così Flavio continua a vivere in un murales

Il 50enne è stato portato via dal Covid: grazie all’arte di Casti Farina verrà ricordato per sempre

Flavio Cibele, amato da tutti e vittima, a soli 50 anni, del Covid-19 viene ora ricordato attraverso un enorme murales. È stato dipinto a pochi metri dal bar che Flavio ha gestito per numerosi anni, un disegno fortemente voluto dall’amico di sempre, Martino D’Auria. A contribuire alla realizzazione dell’opera una raccolta di fondi lanciata sui social network che è andata ben oltre ogni rosea aspettativa. L’esecuzione è stata affidata al Maradona della street art, Mario Casti Farina, che lo scorso primo maggio ha impresso su un muro di piazza Seesen/Harz il volto di Flavio Cibele a perenne memoria.

«Caro Flavio - scrive sul suo profilo Instagram l’artista Mario Casti Farina - mi hanno raccontato la tua storia e da come ho capito, sei la storia di Montecorvino Rovella. Rimarrai sempre nel cuore delle persone che ti hanno amato e che hai amato». Ad accompagnare l’enorme murales, una strofa della canzone dei Faithless, che Flavio tanto amava: “This is my church. This is where I heal my hurts”. Se vi capita di visitare Montecorvino Rovella, vi consigliamo di passare anche di qui. “Il Gigante buono”, così era conosciuto Flavio Cibele che lo scorso mese di dicembre ha lasciato un grande vuoto nell'intera comunità picentina. Un altro pezzo di Montecorvino che è andato via per colpa del Coronavirus. Ora la sua immagine spicca sotto il viale Cappuccini, dove tutti potranno ammirarla. Flavio negli anni ha sempre contributo alla crescita culturale e sociale di Montecorvino Rovella attraverso varie iniziative come la rassegna di cortometraggi oppure il sostegno alle attività organizzate da giovani. Il suo locale è stato per anni punto di riferimento per tante generazioni che hanno apprezzato non solo i cocktail, ma anche la simpatia e la saggezza che Flavio sapeva donare agli avventori.

«Flavio era per me un fratello maggiore - afferma l’amico Martino D’Auria - questo gesto vuole essere un riconoscimento per tutto ciò che Flavio ha rappresentato per le diverse generazioni che si sono alternate nella sua attività. Mai avrei pensato che in appena due giorni avremmo raccolto i fondi necessari per la creazione di un murales, e invece, grazie a tanti amici la somma economica, non solo è stata raggiunta, ma è stata abbondantemente superata. Non appena la pandemia sarà un lontano ricordo vorrei organizzare una festa nei pressi del murales, possibilmente nel mese di luglio, per ricordare il nostro amico Flavio».

Roberto Di Giacomo