Ritrovata una copia della Pietà di Colombo

È stata eseguita in cera policroma da Giovanni Rosselli

SALERNO. Ritrovata un’eccezionale copia del Settecento in cera policroma della “Pietà” ebolitana di Giacomo Colombo. Nella loro ricerca, gli storici dell’arte si imbattono anche in copie di opere di autori importanti fatte da altri artisti, come per esempio interpretazioni pittoriche di opere scultoree. Feconda fu nei secoli XVII e XVIII la reinterpretazione di opere pittoriche fatta da scultori ceramografi. In particolare, i ceramografi siciliani facevano parte dello stesso mondo degli scultori, dei pittori e degli architetti, se consideriamo che furono artisti raffinatissimi e importanti, che seppero incrociare i gusti della committenza e lasciare capolavori molto fini e apprezzati. E non era cosa da poco. E’ da segnalare il caso della reinterpretazione in cera colorata della celebre “Pieta” di Giacomo Colombo, opera scultorea in legno policromo commissionata nel 1696 e realizzata entro il 1703, che tuttora è conservata nella Collegiata di Santa Maria della Pietà in Eboli. Si sa che il Colombo incise su rame, per la stampa, l’immagine della propria opera e che essa dovette sicuramente circolare negli ambienti artistico-devozionali del tempo, almeno sotto la forma di immagine devozionale. Di essa però non c’è pervenuta ancora alcuna stampa originale. Tuttavia, l’immagine a stampa del gruppo ligneo della Pietà ebolitana dovette avere buon successo e circolare tra il popolo cattolico, fino ad arrivare a Palermo. Nella città siciliana tra la fine del Seicento e gli inizi del Settecento l’artista Giovanni Rosselli ne fece una copia, speculare rispetto all’originale, il che indica che l’origine iconografica è quella proveniente dalla matrice di stampa del rame colombiano. Il Rosselli, nella propria opera in cera, ha saputo rendere lo stesso pathos dell’originale, riuscendo ad interpretare l’opera colombiana in maniera molto suggestiva e abbastanza aderente al modello originale. La “Pietà” in cera è firmata: “Ioannes Rosselli M. F.”. La studiosa Maria Concetta Gulisano ha rintracciato quest’opera del Rosselli sul mercato antiquario, a Venezia, presso la Casa d’Aste Finarte-Semenzato, e l’ha resa nota in un volume, a firma congiunta con Santina Grasso, pubblicato a Palermo dall’editore Flaccovio, nel 2011. Non sappiamo per quali vie e quando l’opera è pervenuta al mercato antiquario veneziano, né l’autrice ci offre altre preziose e utili indicazioni in merito, né ci informa se l’opera in cera del Rosselli sia stata poi venduta in qualche asta, e chi ne sia stato l’acquirente, o se sia ancora nelle mani della Finarte-Semenzato. La copia in cera policroma del Rosselli del gruppo scultoreo ebolitano è la conferma del successo iconografico della “Pietà” colombiana. Dall’immagine fotografica dell’opera del Rosselli, pubblicata nel libro, si rileva anche il buono stato di conservazione, considerata la materia di cui l’opera è fatta. Si spera vivamente anche di ritrovare qualche copia della stampa su rame realizzata da Giacomo Colombo, per poter avere un’ulteriore interpretazione e lettura grafica, per meglio capire il percorso della fortuna iconografica del gruppo scultoreo originale, in legno policromo. Finora del rame colombiano non ne abbiamo traccia. Un dipinto di pittore riproducente la “Pietà” ebolitana del Colombo, con S. Filippo e Confratelli, anche questa rappresentata specularmente e datata A.D. 1839, si trova nella chiesa di Maria SS. Addolorata e S. Filippo Neri a Montecorvino Rovella.

Gerardo Pecci