L'INTERVISTA

Rita Dalla Chiesa: «A Salerno il primo “alito” di vita di Giulia»

La scrittrice e conduttrice: a settembre un libro su mio padre

Il lungomare di Salerno è illuminato dalla luce fioca della sera. Si accendono i lampioni mentre Rita attende in macchina suo marito. È sceso per comprare il tabacco della pipa mentre lei ascolta all’autoradio la voce di Mina che canta “Amor mio”. Con la mano accarezza il suo pancione. «È sul lungomare di Salerno che ho sentito il primo calcio di Giulia. Questa città mi è entrata nel cuore», afferma con le note delicate e gentili della sua inconfondibile voce, Rita Dalla Chiesa. «Amo Salerno, uno dei più bei lungomari d’Italia che regala alla vista anche il meraviglioso miraggio della Costiera Amalfitana». Giornalista, scrittrice e conduttrice televisiva, ancor prima di questo dolcissimo ricordo di madre si dipana il filo invisibile che lega Rita bambina alla terra campana. «I miei nonni materni erano originari di Avellino e avevano una casa in campagna. L’ho frequentata da ragazza anche se all’epoca non apprezzavo la vita campestre. Ho invece vissuto molto Capri. Mi basta vedere una bouganville e subito la mente corre lì, ai bagni delle sei del pomeriggio alla Grotta Azzurra, quando le barche smettono di entrare. È uno dei miei luoghi dell’anima. E poi naturalmente c’è Napoli e ancora Positano, in cui l’anno scorso sono potuta tornare per la presentazione del mio libro “Mi salvo da sola”».

Rita Dalla Chiesa, ci sono altre opere nel cassetto?
Ben due. Il primo l’ho appena ultimato ed è un libro che Rai Libri mi ha chiesto di scrivere per i 100 anni dalla nascita di mio padre che cadono il 27 settembre. Ho dovuto osservarlo e ricordarlo con nuovi occhi, dal punto di vista del terrorismo e della mafia. Io l’ho sempre visto come mio padre, ho scoperto dopo che era il generale Dalla Chiesa. E poi c’è il secondo libro edito da Mondadori con cui ho già firmato il contratto ma è in attesa, come me, di avere un momento di pausa per essere di fronte al mare e guardarmi dentro, ricominciando a scrivere per me stessa.

E la televisione?
Qualche sera fa ero a cena con Pippo Baudo e ci siamo trovati a parlare della bella televisione che abbiamo contribuito a fare. Abbiamo conosciuto personaggi che oggi la gente rivede a “Techetechetè”, con i quali ci ritrovavamo ospiti in trasmissione e amici a cena. Vianello, Mondaini, Bongiorno, Corrado, Tortora, Frizzi… Abbiamo conosciuto una tv in grande, resa tale anche da un enorme successo popolare. L’atmosfera televisiva era molto diversa da quella di oggi, c’era la voglia di costruire, di inventare, si provava e si studiava. Oggi invece tante trasmissioni vengono fatte così, dalla mattina alla sera. Da un certo punto di vista è stata una tv che la gente ancora rimpiange. Un po’ come accade per il cinema. Le grandi star sono scomparse, oggi ci sono ancora Monica Vitti, Claudia Cardinale e Brigitte Bardot, il mio idolo sin da ragazzina, non solo per essere stata una donna bellissima e all’avanguardia, ma perché ha fatto delle scelte di vita che io condivido, dal non essersi mai ritoccata, alla sua battaglia animalista, alla sua scelta di vivere sul mare.

Il mare è i leitmotiv della sua vita. Le piacerebbe condurre una trasmissione incentrata sul mare e sui viaggi?
Sono una donna curiosa del mondo e non mi dispiacerebbe fare una trasmissione come quella condotta per anni da Licia Colò. Non mi precludo nulla e al contempo non rinnego il mio amore per le trasmissioni politiche.

E poi c’è la musica...
Anche un programma musicale mi piacerebbe e non escludo neanche il ruolo di opinionista al “Grande Fratello Vip”. Guardandolo da fuori come si osserva un acquario, mi piacerebbe essere una volta tanto una iena, far uscire il mio lato rock. Penso in fondo che nella vita e in tv si possa fare qualunque cosa, dipende tutto dall’angolatura attraverso cui si sceglie di guardare il mondo.

In autunno quindi la rivedremo sul piccolo schermo?
Per ora l’unica certezza e che dopo due anni non farò più la trasmissione di Marco Liorni. Lui ha sentito il bisogno di dare una svolta al programma che con il Coronavirus aveva necessità di rifiatare e ha deciso di avere a rotazione più opinionisti in studio. Io preferisco chiudere questo capitolo e aprirne altri. In fondo il mare insegna a essere sempre mutevoli. E poi non ho mai visto le onde arrendersi.

Stefania Capobianco