IL LIBRO

Riscoprendo Fresa, genio dell’Agro

Astronomo, esperto in attività archeologiche, profondo conoscitore della storia della sua terra, poeta

Astronomo, esperto in attività archeologiche, profondo conoscitore della storia della sua terra, poeta. La figura di Alfonso Fresa continua ad ispirare percorsi culturali e di valorizzazione dell’Agro nocerino sarnese. Proprio a partire dal suo percorso umano e professionale, la scuola media Fresa Pascoli di Nocera Superiore presenterà stamattina il volume “Saperi scientifici e saperi umanistici. Per una didattica interdisciplinare: Alfonso Fresa poeta e scienziato”. L’evento si terrà nell’aula consiliare nocerina. Il libro tratta gli studi realizzati dall’istituto scolastico in collaborazione con l’Università degli Studi di Salerno. L’incontro/ dibattito, fissato alle 10.30, vede la partecipazione di dirigenti, importanti studiosi e docenti. Il progetto ha visto il coordinamento didattico di Fiore Terrone , Maria Anna Giugliano , Vincenza Ciancio , Maria Giovanna Sergio , Raffaella Formisano , Alessio Parisi , Carla Crisafulli , e la presenza dell’editore “Printart” Massimo Boccia . La pubblicazione del libro si inserisce nell’ambito del progetto “Scuola Viva” della Regione. In particolare, la Fresa Pascoli con i fondi ricevuti è riuscita a far pubblicare tre libri incentrati sul personaggio Fresa e sull’aspetto pedagogico della scuola, tra cui “Memorie di un astronomo” e “Per una scuola inclusiva in una comunità accogliente”. «Il nostro istituto mira a dare spazio ad un centro editoriale permanente – dice il dirigente Michele Cirino – Teniamo molto alla riscoperta del personaggio di Alfonso Fresa. La sua figura è metafora della sinergia tra saperi umanistici e scientifici. Con lo scoprire la sua biografia, abbiamo voluto sottolineare questo aspetto pedagogico, ovvero la consapevolezza che il sapere non è frammentato ma unitario». Ma chi è stato Alfonso Fresa? Laureatosi nel 1926 all’Istituto Navale di Napoli, iniziò la carriera nel 1927. Operò all’Osservatorio di Pino Torinese e nel 1952 a Capodimonte, studiando la cartografia e fisica lunare. Assunse importanza internazionale, pubblicando il volume La Luna, e diventando presidente della International Lunar Association, che nel 1974 gli dedicò un cratere lunare. Fece ricerche sulle stelle doppie variabili, tramite il fotometro fotoelettrico, ideato da Attilio Colacevich . Uno sguardo alle stelle ed un altro alla sua terra d’origine, con gli studi inerenti a quella dimenticata Nuceria Alfaterna, erede di una gloriosa storia millenaria. Insieme al fratello Matteo, fu colui che diede impulso ad una nuova era di scavi nel nocerino, avviati in via ufficiale poi nel 1979 dal soprintendente Werner Johannowsky . Le sue memorie sono state curate dal giornalista Antonio Pecoraro , che lo affiancò nell’opera di ripresa degli studi su Nuceria. Lo stesso Pecoraro aveva raccolto poesie e scritti di varia natura dello scienziato mettendone in evidenza la potenza letteraria. «La riscoperta della città di Nuceria avviene molto tardi e grazie a lui - spiega Pecoraro Fino all’arrivo di Carlo di Borbone a Napoli, su Nocera si sapeva solo quello che era contenuto in Tacito e Tito Livio. Non si sapeva neanche dove fosse esattamente la città. Con l’arrivo di Carlo, nel 1734, si avviarono anche gli scavi ad Ercolano ma la ricerca si ferma a Pompei. Fu il professore Fresa a tracciare le mappe. Era il 1958 e dovendo guidare grandi scienziati, venuti a Pompei per un convegno internazionale sulla Luna, portò i suoi carteggi e li mostrò ad Amedeo Maiuri, anch’egli presente in quel periodo. Fu allora che fu data notizia nazionale della scoperta dell’anfiteatro».

Davide Speranza