Quelli che i fumetti li immaginano e li mettono su carta

Giuseppe De Nardo firma una nuova storia per Bonelli L’editore Pesce prepara un libro su Dylan e Lou Reed

di DAVIDE SPERANZA

Sia il . fumetto. E il fumetto fu! Gli anni ‘80 sono stati la “genesi” della scuola salernitana dei mitici balloon, con storie ideate da sceneggiatori, disegnatori, creativi che poi hanno trovato dimensioni professionali a livello nazionale. Un titolo su tutti – che oggi negli ambienti degli addetti ai lavori, suona più come un pezzo di storia leggendaria – quello della rivista Trumoon, edita dalla Dossier Sud tra il 1982 e il 1986. Da lì partirono nomi come i fratelli Piccininno, Bruno Brindisi, Roberto De Angelis, Luigi Coppola, Enzo Lauria, Maurizio Picerno, Luigi Siniscalchi, Daniele Bigliardo. Insomma, i componenti di quella “Scuola salernitana” che ancora oggi continua con le nuove leve come Luca Maresca, Pasquale Qualano, Betta Barletta, Giuseppe De Lia, Luca Raimondo, Luccilla Stellato, Antonella Vicari.

D’altro canto, il territorio – pur non avendo un pubblico composto da lettori accaniti – esprime ormai da trent’anni il meglio del panorama italiano nel campo dei fumetti. A tornare sulla scena editoriale, Giuseppe De Nardo, lo sceneggiatore salernitano in forza alla Bonelli, che iniziò il suo percorso artistico con la rivista “Intrepido” per la casa editrice Universo. Poi sarà la Sergio Bonelli Editore a coltivare il talento di De Nardo, diventato sceneggiatore di Dylan Dog e Julia. Ultimamente sta lavorando a “Le Storie”, collana per la quale ha firmato il primo albo Speciale, “Uccidete Caravaggio!”, in edicola nell'estate 2014. Mentre a febbraio 2016 è in uscita “Atto d’accusa”, il n. 41 della collana. «La passione per il fumetto è nata quando ero ragazzo - dice Giuseppe De Nardo - Ero uno “jacovittiano” convinto. Ho cominciato come disegnatore, poi ho sentito il bisogno di scrivere testi per i miei amici storici della rivista Trumoon. C’era voglia di creare qualcosa di diverso, il fumetto ti permetteva di creare senza andare troppo lontano e procurarti strumenti troppo costosi». Alla fine degli anni ‘70, inizio ‘80, non esistevano a Salerno riferimenti come scuole e autori. «Si faceva da soli, i problemi si superavano scambiandoci informazioni tra noi» spiega De Nardo.

Alla Bonelli, De Nardo ci arriva grazie all’occhio lungo di Tiziano Sclavi e Mauro Marcheselli che ne apprezzano i lavori. «Quando sono entrato alla Bonelli, mi tremavano i polsi. Dylan Dog aveva tirature mostruose. La responsabilità rischiava di inibire le mie capacità creative» conclude.

Adesso arrivano i suoi nuovi lavori. Innanzitutto, “Atto d’accusa”, pubblicato per la collana “Le Storie” della Bonelli, che prevede soggetto e sceneggiatura di De Nardo con i disegni dello storico amico e collega Giuliano Piccininno, altro salernitano doc. Una storia ambientata nell’Italia del 69 a.C. che vede il senatore Marco Tullio Cicerone sfidare il potente Verre. «La collana “Le Storie” è stata ideata da Mauro Marcheselli, ex direttore editoriale della Bonelli – spiega De Nardo – Un bellissimo progetto. Il primo numero di cui mi occupai fu “La rivolta dei Seipoy”, ambientata nell'India coloniale di metà Ottocento. Adesso, “Atto d’accusa”. Hanno in comune la Storia. Personaggi, fatti e luoghi che si trovano nei libri di storia ma ai quali si aggiungono protagonisti ed episodi di finzione. In questo nuovo numero, c’è Marco Tullio Cicerone e il processo controverso con il governatore della Sicilia, Verre. Storia basata sul minuzioso resoconto che Cicerone ci ha lasciato. Sempre a febbraio, poi, uscirà il Maxi Dylan Dog Old Boy, un trimestrale di grande formato, che raccoglie tre storie inedite, una delle quali dal titolo “In Fuga” scritta da me con i disegni di Riccardo Torti». E ai giovani fumettisti salernitani, De Nardo dice: «A tutti dico sempre che c’è da crederci e da lavorare. Ecco, due elementi: convinzione e talento».

Non solo disegnatori e sceneggiatori. La terra salernitana esprime anche coraggiose realtà editoriali. Un nome su tutti, Nicola Pesce Editore (NPE), con sede ad Eboli che comincia l’avventura a 17 anni. «Non avevo fondi - racconta Pesce - ho cominciato con 300 euro. Più giovane ero, più mi dimostravo presuntuoso e meno risultati ottenevo. Piano piano, ho imparato ad ascoltare, ad arricchirmi, una vera e propria esperienza sul campo. Nella nostra regione e in provincia di Salerno non ci sono colleghi, non ho avuto nessuno che mi desse consigli». Fumetto e passione per la saggistica. «Quando ho cominciato, ho visto che c’erano poche case editrici che pubblicassero saggi sul fumetto - prosegue Pesce - Abbiamo pensato di pubblicare volumi con la qualità delle opere critiche. C’è un titolo che mi è piaciuto molto, “Eccetto Topolino”, si riferisce ai rapporti tra Mussolini e Walt Disney. Negli anni ‘20, il MinCulPop con un editto vietò i fumetti stranieri ma stranamente continuò ad uscire Topolino. Abbiamo scoperto che c’erano rapporti sotterranei tra il duce e Disney». Tre i settori in cui la Npe si sta specializzando, i saggi sul fumetto, i volumi sulla musica e il fumetto d’autore, tutto progettato da una redazione di tre persone, che ha anche pubblicato “Tex - I Predatori del Deserto” coi disegni di Brindisi e la prefazione di Vincenzo De Luca, quando era sindaco di Salerno, e il recente Bruce Springsteen-Spiriti nella notte, una biografia a fumetti del “Boss”.

«Adesso stiamo lavorando ad un libro su Bob Dylan, Pink Floyd e Lou Reed. Continueremo a pubblicare Jacovitti e confermeremo autori come Miguel Angel Martin, Neil Gaiman e P.Craig Russell. L’anno scorso abbiamo pubblicato un grande volume su Diabolik e speriamo di farlo ancora» conclude Pesce.

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