Quegli scatti a Venezia pieni di colori

Loredana Mollo ha fotografato le maschere di Carnevale durante una vacanza

Colori vibranti che nonostante la luce evocano atmosfere sospese e lunari, il mistero attraverso sguardi celati dalle maschere con uno sfondo crepuscolare che non è solo il tramonto a definire, un gioco di ruoli che nel simulare identità altre fa trasparire la personalità di chi si cela dietro al travestimento. Sono i ritratti di Loredana Mollo, nove fotografie raccolte nel titolo “Carnival - portraits” e in esposizione nell’accogliente saletta del Barroom a Salerno fino a lunedì 6 marzo (orari di apertura tutti i giorni dalle 18 alle 3). Si tratta di scatti risalenti al Carnevale di Venezia nel 2010 durante una vacanza nella città lagunare in cui la realtà lascia il posto ad una specie di teatro all’aperto e persone provenienti da tutto il mondo inscenano una festa che solo a Venezia riesce a conservare un fascino decadente e misterioso, animato com’è dalla volontà dei protagonisti di essere qualcun altro, più che interpretarlo. Ed ecco che sfilano personaggi in pose apparentemente affettate e costumi sfarzosi, ma che a ben guardare raccontano una storia che intreccia il personale alla volontà di far rivivere immutabile un’epoca, un vissuto senza tempo. La Mollo, classe 1969, fotografa per diletto. Titolare insieme ad Aldo Caiello del bar aperto in via delle Botteghelle lo scorso settembre, ricorda che le maschere durante il week end che precede il Martedì Grasso si muovono per le calli appositamente per farsi ammirare e fotografare, tuttavia la loro più che una posa è una messinscena con tanto di copione della storia e dei personaggi che impersonano attraverso una gestualità simbolica. Il feeling che l’autrice rievoca tra loro e il suo obiettivo è un particolare incanto che le belle foto testimoniano appieno. Mollo pur non essendo una fotografa professionista ha all’attivo una serie di premi vinti grazie ai suoi scatti sempre ricchi di umanità e a una sorta di approccio sociale come quello utilizzato nei suoi lavori più conosciuti dedicati alle terre e agli abitanti del Cilento. La sua però non è soltanto una operazione di autopromozione nel proprio locale, perché il Barroom ha ospitato e continuerà ad ospitare altre mostre fotografiche, altri appuntamenti, come presentazioni di libri, per far diventare un luogo di incontro e di svago anche un ritrovo di scambi culturali.

Intanto, sempre in tema di fotografie, fino al 9 marzo alla Ylas Creperie a Salerno è in esposizione la mostra fotografica di Luisa D’Andria dal titolo “Un'immagine una storia”.

Lucia D’Agostino

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