Quando il fumetto sbarca sul web ed è anche sociale

Nel primo numero ambiente, malavita e politica Il filone “reale” inaugurato da Pazienza e Liberatore

di FRANCESCA NOTO

Il fum. etto a sfondo sociale non è una novità assoluta in Italia. Già negli anni Settanta alcuni numeri del popolare Diabolik furono dedicati al problema della droga. E anche Tex, Dylan Dog e altri personaggi famosi del mondo dei fumetti sono stati prestati dai loro autori al sostegno di alcune cause sociali. «Sperimentare l’incontro tra fumetto, sociale e web è invece una nuova sfida». Con queste parole, lo storico e saggista Mario Avagliano descrive il nuovo progetto di narrazione pubblicato su PolisSa Magazine (magazine.polis-sa.it), di cui è anche direttore editoriale.

Il progetto si intitola Short Pulp, un periodico basato su racconti brevi a fumetti, con tematiche a sfondo sociale. A idearlo, sceneggiarlo e disegnarlo sono Davide Speranza (narratore e giornalista) e Luigi Mascolo (disegnatore).

«Il progetto – continua Mario Avagliano – proverà a raccontare il nostro quotidiano con le vignette del fumetto, a partire dai drammi del nostro territorio. Un compito affidato alla “penna” di Davide Speranza e alla “matita” di Luigi Mascolo, che hanno affrontato la sfida con entusiasmo e passione civile». Insomma una serie di racconti disegnati, che vogliono parlare del nostro contemporaneo con tutte le sue contraddizioni e speranze. Le tematiche affrontate vanno dalle devastazioni ambientali alla guerra, agli effetti della tecnologia, ma anche l’amicizia, il sesso, i conflitti di religione, l’immigrazione, la storia.

Il primo numero è stato pubblicato venerdì scorso, con il titolo Cola-Man. Ambiente, malavita e politica corrotta ne sono la sostanza. Come anche nei prossimi numeri, l’episodio viene narrato con un piglio realistico e crudo, dove però si insinua sempre un elemento anomalo che scompagina la quotidianità. Nel caso di Cola-Man è l’orrore a prendere il sopravvento. Riferimenti letterari al mondo di Franz Kafka, ma anche indizi cinematografici riferiti al delirante “Creepshow” di George A. Romero e Stephen King, sono alcuni dei punti di ispirazione del primo numero. Short Pulp si prefigge l’obiettivo di raccontare la società con una formula leggera e veloce: il fumetto “a pillole” inserito in rete. D’altronde, negli ultimi trent’anni, in Italia, hanno preso sempre più piede opere a fumetto che fotografano momenti della storia e della società reale. Da BeccoGiallo a Round Robin Editrice (con i loro romanzi-saggio a fumetti contro le mafie), dai capolavori degli italiani Andrea Pazienza, Stefano Tamburini, Tanino Liberatore che hanno fatto grande il fumetto nostrano alle storie dello spagnolo Paco Roca per Tunué, e ancora il francese Baru e il pisano Gipi fino all’attuale Zerocalcare. Gli anni Ottanta, in questo senso, sono stati molto prolifici e hanno lasciato una grande eredità di contraddizioni, violenze, guerre (domestiche e geopolitiche) tra fine secolo ed inizio millennio. È proprio sulla fine degli anni Ottanta che nascono personaggi indimenticabili del fumetto italiano, come Dylan Dog, Rat-Man, Martin Mystère, capaci di esternare i mostri della realtà, pur trasfigurandoli grazie ad ambientazioni horror, misteriose o dense di satira surreale. Con Short Pulp l’operazione diventa più cruda, parte dall’interno delle fratture sociali, ne cerca le cause producendo denunce e riflessioni, grazie ad un elaborato percorso di studio e ricerca sugli argomenti trattati. Il prossimo numero, ad esempio, riguarderà la guerra nel Medio Oriente e i due creativi sono già a lavoro.

«Il fumetto sposa due mondi, quello dello scritto e quello dell’immagine – spiega il disegnatore Mascolo – Il mix di testi e disegni arriva più forte al lettore, proprio perché il fumetto è un mezzo più veloce e potente per far riflettere chi legge e chi guarda. Veloce, ma non superficiale. La verità è che il fumetto è uno strumento che non è morto, a dispetto di quello che si è detto negli ultimi anni. È ancora vivo. Lo vediamo anche oggi, molti film sono ispirati ai fumetti, i quali dimostrano di essere una forma d’arte inesauribile».

E sul progetto con Speranza, Mascolo ne spiega la sua unicità: «Short Pulp tratta tematiche attuali, che accadono adesso, in questi anni, in questi mesi, anzi settimane. Con Davide Speranza, abbiamo pensato a storie che fanno la cronaca del mondo. In termini artistici, date le tematiche, ho scelto un’ambientazione crepuscolare, nera, decadente. Man mano, andrò a modificare lo stile, sporcando di più i neri. Dipende dal messaggio evocativo della storia». Tra i suoi ispiratori ci sono Luca Rossi, ma anche Frank Miller, l’argentino Eduardo Risso, lo statunitense Mike Mignola e Majo. «È importante che il disegno si accordi alle atmosfere della sceneggiatura. Il disegnatore diventa un tutt’uno con la storia. Personalmente mi immedesimo, vado lì, dentro il racconto con la mia “videocamera”. Tutto acquisisce le sembianze di un film e raccordo la regia dello sceneggiatore alla mia» conclude Mascolo.

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