In scena

Quando il bar diventa metafora di un paese

Spettacolo al Teatro Ghirelli di Salerno sulla tematica della crisi e della malattia

SALERNO. Chi è più cieco di chi vive senza avere un sogno e, avendone consapevolezza, non può far altro che cedere alla disperazione? Un paese cos’è in fondo se non le persone che al suo interno vivono e si muovono? Un paese non sono le case, non sono le chiese, né i bar o le istituzioni ma la gente che al loro interno abita e ne dà il valore.

A raccontare tutto questo poeticamente ed ironicamente, senza retorica nè superficialità, sarà uno spettacolo di nuova drammaturgia - presentato dalla Fondazione Salerno Contemporanea - che affronta le tematiche della crisi e della malattia che ne deriva. Da domani e fino alla prossima domenica, al teatro “Antonio Ghirelli” a via Lungoirno, sarà portato in scena “In fondo agli occhi” di e con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, per la regia di César Brie. Al centro della rappresentazione è posta una sorta di indagine della contemporaneità, che parte e si sviluppa da due differenti punti di vista: uno reale, in cui la cecità, malattia fisica, diventa filtro speciale attraverso cui analizzare il contemporaneo; l’altro metaforico, in cui la cecità è la condizione di un intero Paese rabbioso e smarrito, che brancola nel buio alla ricerca di una via d’uscita.

La rappresentazione narra la vicenda di una barista, Italia, donna delusa e abbandonata dal suo uomo, e Tiresia, suo socio ed amante, non vedente, In scena i due raccontano la propria storia, i propri sogni mancati, le proprie debolezze e le proprie speranze in un bar, metafora di un paese dove: “…non è rimasto più nessuno…perché ci vuole talento anche per essere mediocri…”. Sono stati, sono e saranno sempre in “crisi” come il paese in cui vivono, logorati dalla propria esistenza oltre che dal proprio rapporto. La finzione, il mescolamento di vissuti da bar, di frammenti autobiografici e di fantasie drammaturgiche e registiche hanno portato tutti “in fondo agli occhi”: quelli di chi scrive, quelli di chi ascolta, quelli di chi legge, quelli di chi piange, quelli di chi ride, di chi guarda ma non vede, quelli di chi sogna, quelli di chi vede ma non si accorge. Inizio delle rappresentazioni ore 21 (giovedì e venerdì), ore 19 sabato, ore 18 domenica. Info e prenotazioni al 345/7643068.

©RIPRODUZIONE RISERVATA