Polansky e la poesia pacifista

Lo scrittore sarà a Salerno insieme a Ivan Tresoldi e Gian Mario Villalta

di BARBARA CANGIANO

“Io sono contro la violenza. Credo nel combattere con la penna, ma non con la spada. Come attivista dei diritti umani, io credo che tutte le forme di resistenza, dovrebbero essere non violente, seguendo l’esempio di Martin Luther King”. Cinque righe per presentarsi al lettore con un biglietto da visita che, senza equivoci, conduce dritto al cuore di Rockets, la raccolta di poesie sul conflitto tra Israele e Palestina. Non stupisce che quest’anno il premio Alfonso Gatto vada a Paul Polansky, premio 2004 per i diritti umani della città di Weimar. Perchè lo scrittore che nel 1999 venne ingaggiato dalle Nazioni Unite e inviato nel Kosovo come intermediario tra le istituzioni e i gruppi rom perseguitati, come il poeta salernitano, ha scelto, fin da principio, di raccontare la storia dalla parte dei perdenti, dei deboli, dei perseguitati. Ospite della Fondazione Gatto, Polansky sarà a Salerno mercoledì (alle 21, largo Barbuti), per ricevere il riconoscimento nell’ambito del festival Salerno Letteratura. Giunto alla 31esima edizione, il premio, istituito dal Lions club Hippocratica Civitas, vedrà protagonisti anche l’artista e poeta Ivan Tresoldi e il poeta, narratore e promotore di cultura Gian Mario Villalta. Nel corso della serata ci saranno gli incontri con Francesco de Core, autore di “Un pallido sole che scotta” (Spartaco), al quale è affidato il compito di ricostruire la Salerno di Alfonso Gatto, e Laura Pariani, autrice di “Questo viaggio chiamavamo amore” (Einaudi), romanzo di cui è protagonista il poeta Dino Campana, e dal quale Pariani ha tratto un suo particolarissimo recital. E se è vero che “Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”, giovedì (alle 17, vicolo San Bonosio)chi “disegnerà” la poesia sulle pareti, trasformerà in un libro parlante a cielo aperto una fetta del centro storico, grazie alla performance di stree art a cura di Ivan Tresoldi. Diceva Artaud che la poesia è molteplicità triturata che restituisce fiamme: conoscendo il lavoro del graffitista famoso per le sue “scaglie”, Tresoldi farà certamente “esplodere” il vicoletto di via Mercanti al grido di “Sarà solo sognare che ci terrà svegli”, un “motto poetico” che sembra aver ispitato le attività della Fondazione, che proprio in vicolo San Bonosio ha recentemente trovato casa: «Puntiamo molto alla sinergia con Salerno Letteratura - ha spiegato il presidente Filippo Trotta - perchè unendo le forze, nel segno della cultura, si possono raggiungere obiettivi importanti». Il primo è senza dubbio quello di sensibilizzare i giovani alla poesia e proprio per questo il giorno seguente (alle 22, Tempio di Pomona), si terrà una sfida a cielo aperto tra giovani poeti campani, condotta da Andrea Bitonto. Una vera e propria Poetry Slam, a colpi di versi inediti, per offrire al pubblico la possibilità di decretare il vincitore, al quale sarà offerta la possibilità di partecipare, a spese della Fondazione, ad un festival internazionale.

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