L'INTERVISTA

Patrizio Oliva: «Teatro e boxe, arti per combattere la paura»

Il campione mondiale e olimpico di pugilato sarà alla Sala Pasolini con lo spettacolo “Patrizio vs Oliva”: racconto la mia vita

SALERNO - Fatica, sudore e pugni. Sono gli ingredienti della vita di Patrizio Oliva che racconta in uno spettacolo teatrale “Patrizio vs Oliva” che andrà in scena giovedì presso il Teatro Diana - Sala Pasolini di Salerno. Sul palco il campione olimpico di Mosca 1980 racconta l’essere campione e uomo. E così Oliva si presenterà sul palco della Sala Pasolini, inizio alle ore 21, come se il teatro fosse un ring dove poter raccontare la sua storia fatta di peripezie, crisi, ostacoli ad ogni passo, sia tu un uomo o un semidio, ti fanno dubitare, anche solo per un attimo, che il tuo destino sia già scritto. Quindi tra i vapori di una sauna olimpica, dove nel tempo sospeso di una preoccupante seduta si sudano i grammi di troppo per rientrare nel peso consentito, tra i fumi delle macerie di un terremoto familiare, più esistenziale che fisico, tra le nuvole bianche su cui troppo presto è volato a riposare un amato fratello, ci si convincerà che Patrizio Oliva facendosi semplice attore, da pugile-semidio, sia il solo che può raccontare la sua storia.

Patrizio Oliva, saltare dal ring al palco è stato traumatico?
Assolutamente. Sembrano due cose completamente differenti e invece si somigliano molto. Infatti parliamo di due arti che procurano le stesse emozioni. Quando da giovane salivo sul ring provavo la paura di perdere ma poi al momento del gong tutto passava e i timori si trasformavano in coraggio. Così succede quando salgo su un palco teatrale dove c’è la paura di sbagliare una battuta oppure di non ricordare il copione, ma poi quando si apre il palcoscenico tutto passa per dare il meglio al pubblico che attende in sala la tua performance. Sia nello sport sia nel teatro mi rifaccio a una celebre frase di Tucidide: «Sicuramente i più coraggiosi sono coloro che hanno la visione più chiara di ciò che li aspetta, così della gloria come del pericolo, e tuttavia l'affrontano».

Come nasce lo spettacolo “Patrizio vs Oliva”?
È uno spettacolo che si basa sul libro “Sparviero”. Una mia autobiografia scritta insieme a mio nipote, Fabio Rocco Oliva. La regia dello spettacolo è invece firmata da Alfonso Postiglione e con me sul palco ci sarà l’attrice Rossella Pugliese che interpreterà mia madre.

Una madre coraggio quella di Patrizio Oliva...
Una figura centrale nella vita mia e dei miei fratelli. Infatti è stata una donna che ha sofferto tanto visto che mio padre spesso la picchiava e che ha dovuto piangere la prematura scomparsa di un figlio 15enne. Con la sua grande moralità però è riuscita a portare avanti la famiglia e a evitare che i figli potessero prendere strade buie. E quindi sul palco racconterò la povertà e i miei primi passi verso la boxe con i circa 15 chilometri a piedi che compievo quotidianamente da via Stadera alla palestra perché non avevo i soldi per comprare il biglietto dell’autobus.

Quale è il messaggio che lancia attraverso lo spettacolo?
Più che un messaggio invito i giovani a venire ad assistere a “Patrizio vs Oliva” perché mettendo a nudo la mia vita voglio far capire che anche un ragazzo di un quartiere come Poggioreale può evitare di cadere nelle trappole dorate della criminalità che tutto dà ma anche tutto toglie prima della fine naturale di una persona. E quindi spero che attraverso il mio esempio, ho sempre evitato di frequentare strade senza uscita, si possa capire che tutto è possibile anche diventare campione mondiale e olimpico. Naturalmente senza fare sacrifici è impossibile tagliare qualsiasi traguardo.

Patrizio Oliva continuerà a fare teatro oppure è già pronto per altre esperienze?
Sì, perché quando inizio a fare qualcosa la voglio portare a compimento e a raggiungere la meta più alta. E se ho vinto l’olimpiade non è detto che un domani non possa alzare al cielo anche il Premio Oscar (ride, ndr).