IL LIBRO

Palinuro, le foto raccontano la Terra del Mito

Antonio Rinaldi ha raccolto i ritratti più significativi del borgo marinaro cilentano e dei protagonisti che lo hanno animato

di Nicola Salati

Un secolo di storia di Palinuro attraverso le fotografie. È quella che viene proposta da Antonio Rinaldi nel libro “Terra del Mito – Un secolo di immagini per Palinuro” (edito da Areablu edizioni). Un volume che come ama ricordare nella prefazione lo stesso curatore vuole essere una «testimonianza attraverso immagini di persone e di luoghi di Palinuro, dei cambiamenti radicali che segnano, nel corso del 1900, il passaggio dalla civiltà contadina a quella consumistica nel Cilento». Un viaggio che viene affrontato attraverso le foto che sono raccolte in una serie di capitoli che così suddivisi: la vita quotidiana; i pescatori; i matrimoni; la scuola; la religiosità; il Club Med; il calcio... che passione; lo sviluppo turistico; la nascita alberghiera; un set cinematografico privilegiato; gli amanti Palinuro. «Per amore della mia terra e della mia comunità, cui appartengo, – aggiunge Rinaldi – ho voluto pubblicare un libro fotografico che racchiude un secolo di storia di Palinuro che, per il suo patrimonio paesaggistico, naturalistico, biologico, storico e culturale, merita un posto di primo piano tra le località del Mediterraneo».

Insomma un volume che racconta la quotidianità, ma anche i tanti personaggi famosi che hanno affollato le spiagge di Palinuro come Mario Soldati che dedicò alla fine degli anni Cinquanta una puntata al paese cilentano o quando il borgo marinaro diviene celebre con la pellicola datata 1961 intitolata “Gli Argonauti” uno dei colossal della Columbia Pictures. E poi come dimenticare il regista Ermanno Olmi che rievoca le vacanze presso il campeggio “La Marinella”: «Era il giugno 1971, i campeggi di allora erano diversi da quelli attuali perché si trattava per lo più di spazi antistanti le fattorie in cui mancava pure la luce, ma preparavano dei pasti meravigliosi con tutti i prodotti della terra e ho ancora nel naso l'odore del pane e della ciambotta».

Un libro in cui perdersi fra le centinaia di foto che ritraggono un giovane Gerry Scotti e un altrettanto ragazzotto Jovanotti: «È un opuscolo di 311 pagine della memoria e delle memorie – scrive nell’introduzione Raffaele Riccio – anche se il termine memoria deve essere abbinato alle parole cambiamento, trasformazione e alle evidenti conseguenze che a queste espressioni si accompagnano ».

E così in questo viaggio fotografico che ci fa conoscere la storia di Palinuro si parte dai paesaggi e dai volti che vengono presentati nella prima parte e quindi il calarsi in un mondo legato ai tempi agro-pastorali e della pesca: «Erano tempi felici? - si chiede Riccio – Non si può dire, di certo queste immagini, portandoci verso gli approdi della nostalgia, presentano l'universo psicologico dei nostri nonni».

Fino ad arrivare al boom economico di cui è intrisa la seconda parte e che Riccio così commenta: «Non bisogna sostare troppo nei porti della nostalgia e quindi il Club Med come punto di trasformazione di un paese perché con l'arrivo dei francesi il tempo stesso assumeva un ritmo diverso e accelerato con un cambia- mento sostanzioso pure nei rapporti economici». Un libro che Rinaldi ama inserire tra le tante iniziative dell'Associazione culturale “P. Virgilio Marone” costituita nel 1996 per la ricerca dell’identità e per la promozione culturale del territorio: quel senso di comunità e di appartenenza che ci restituisce attraverso le foto un libro dedicato a Palinuro ma che potrebbe benissimo essere l'evoluzione di qualsiasi luogo di mare appartenente alla costa cilentana.