LA STORIA

Operazione Avalanche, Nina e il marine americano: è di Passiano la sposa di guerra

La ragazzina di Cava conobbe durante lo sbarco l’uomo che 8 anni dopo sarebbe diventato suo marito

A Capaccio omaggio ai caduti, a Eboli il libro di Morrone

Rievocazione con divise d'epoca

Nella notte tra l’8 e il 9 settembre del ’43, 75 anni fa, gli angloamericani vomitarono migliaia di uomini sul litorale salernitano. Era l’inizio del D-Day, l’operazione che avrebbe portato alla conquista di Salerno e Napoli. Tra le migliaia di marines sbarcati anche il 24enne George Fortin che in un villaggio di Cava, Passiano, di lì a qualche giorno, s’imbattè in una ragazzina dagli occhi svegli e dal cuore tenero, 10 anni appena. La piccola si chiamava Nina Farano. Tra i due si stabilì una grande simpatia. Quando George, di lì a qualche settimana, fu costretto a proseguire il suo cammino verso il Nord, lasciò una promessa alla piccola Nina: ritornerò e ti sposerò. A guerra finita, quando il ricordo di quei giorni era quasi svanito, la famiglia Farano riuscì a ristabilire i contatti con l’ex soldatino. Il suo indirizzo era stato ritrovato in una zuccheriera… George ritornò in Italia qualche anno dopo. Nina, l’ex ragazzina, era nel frattempo diventata una splendida signorinella. Tra i due l’intesa amorosa fu immediata. La famiglia Farano – come ricorda Franco Bruno Vitolo – era indecisa sul da farsi. George rinnovò la sua offerta di matrimonio e alla fine la spuntò. Quell’amore tenero e gentile, fatto di sguardi e sorrisi, sbocciato nei giorni di guerra, in mezzo a lutti e vicende tragiche, ebbe la meglio. Il futuro di Nina era la cosa più importante, di là dell’oceano c’era il sogno americano, la possibilità di abbandonare l’Italia del dopoguerra, triste e malinconica, e di guardare al futuro con più ottimismo. George e Nina si sposarono nel 1951, 18 anni lei, 32 lui. Una storia travolgente di cui s’impossessarono gli inviati dei maggiori quotidiani nazionali. Arrivò in Italia addirittura un fotografo di grande qualità, David Lees, per un servizio su Life, la più importante rivista americana. Ne parlarono i cinegiornali di mezzo mondo. Quella storia divenne un romanzo d’amore. Passiano divenne famosa. I due partirono poco tempo dopo per gli Stati Uniti e lì vissero felice e contenti, pur con le luci e ombre di una vita in comune. Dai due sposini di un tempo ebbero vita tre figli e tanti nipoti. Il passare degli anni ad un certo punto pose fine alla romantica storia d’amore. Nina era rimasta vedova. Cinque anni fa Nina è ritornata nel villaggio natìo, stavolta accolta da parenti e amici entusiasti. Un concentrato di emozioni vivissime, la gioia dei luoghi ritrovati, l’accoglienza entusiastica dei paesani, una visita al Cimitero per salutare i propri cari, la festa ufficiale al Comune di Cava con una conferenza stampa. Fu addirittura scomodata Antonietta Di Martino, campionessa del salto in alto, per consegnarle un bellissimo fascio di fiori e dei doni. Dopo qualche giorno Nina ripartì per l’America con un fortissimo rimpianto. Oggi, 84enne, ripensa spesso alla sua Cava, ai primi anni di vita, alla sua bellissima storia d’amore con il marines venuto da lontano. Il ricordo di quei giorni le tiene compagnia. Quell’amore fece grande scalpore in America fino a farla diventare la “sposina di guerra” più famosa, il sogno di tutte le adolescenti.