Omaggio al genio di Ugo Marano

Testimonianze, video e fotografie presentate dall’associazione culturale Art.Tre in due serate

di LICIO ESPOSITO

Testi. monianze video, foto e letture di poesie sono gli elementi che caratterizzano l’evento “Incontro con Ugo Marano” organizzato dall’associazione culturale Art.Tre in vicolo San Bonosio 7, a Salerno, domani e domenica alle 20. A cinque anni dalla sua scomparsa verrà ricordato “il poeta con la barba greca/ e i sandali olandesi/ vestito di blu/come un sorriso d’acqua”. Saranno esposte fotografie concesse dal professore Massimo Bignardi, direttore del Museo Frac di Baronissi. L’evento nasce da un’esperienza vissuta da Enzo Rosco e Corradino Pellecchia nel 1988 dopo aver incontrato l’artista Marano. L’incontro consisteva nel riprendere in video all’impronta, come un happening, una performance di Marano, delle azioni care all’artista salernitano. A ricordare quei momenti unici è proprio Enzo Rosco: «Ero terrorizzato, sapevo di incontrare un grande personaggio e temevo di presentarmi con la mia telecamera e la mia inesperienza. Appena si aprì il portone della sua casa, mi accolse con un sorriso inconfondibile. Capendo immediatamente tutto il mio terrore e imbarazzo, aprì le sue lunghe braccia e mi disse - maestro - e mi abbracciò. Marano ci trascinò in una esperienza eccezionale, intima: eravamo amichevolmente clandestini, soli e nello stesso tempo in comunione».

Il video realizzato rimase chiuso nel cassetto per parecchi anni, ma nel 2006, dopo averlo montato grazie a Emilio Pepe e sonorizzato dal gruppo “Antica consonanza” finalmente fu visto da Ugo Marano. «Ugo quando mi incontrò mi riconobbe, malgrado fossero passati tanti anni. Nel corso della proiezione mi strinse per tutto il tempo le mani. Si commosse e io capii un’altra volta di aver conosciuto un grande uomo, oltre che un artista unico» racconta Rosco.

Le suggestive fotografie di Umberto D’Amore, Pietro Crisci, Corradino Pellecchia, Enrico Salzano, lo stesso Bignardi, colgono l’artista artigiano e filosofo di Cetara in alcune indimenticabili performance o mentre “costruisce pagine, mosaici, restauri, crete, ceramiche, legni. Sculture, quadri, metalli, felix plurima officina, instancabile novità di idee e oggetti”. »Alla base dell’identità di un territorio c’è la memoria, – commenta Enzo Rosco – il sapere condiviso, che identifica una comunità, la sua gente, i suoi luoghi. Una comunità senza memoria del proprio passato e dei suoi figli migliori, è una comunità senza futuro». “…Basta riprendere a vivere con amore / e a comunicare con semplicità / ma / tutti / tutti noi sulla terra / basta chiudere i televisori / e non drogarsi più di informazioni violente / riprendere a leggere testi di poesia / e libri liberi / basta cominciare a guardare con i propri occhi / e a sognare col proprio cervello / basta amare la terra che calpestiamo / tutti i giorni / ma contestare la pavimentazione a catrame / ch’è cangerogeno e maleodorante / basta trovare un lavoro che sia necessario / basta creare un nucleo familiare / e amarlo come il prossimo / fare un buco vicino casa e piantarvi un albero / pretendere dai politici un progetto di utopia / chiedere ai poeti di ritornare a cantare / pregare gli Artisti affinché diventino santi / e parlino d’universo”.

“Incontro con Ugo Marano”, giunto alla sua seconda edizione, è una iniziativa volta a riscoprire il grande artista offrendo, soprattutto alle nuove generazioni, il bagaglio di saggezza e umanità, il profondo senso artistico di Ugo Marano, le cui opere sono un inno alla vita, come continuità nella morte e la discesa nella terra è un ritorno all’origine. “Ugo è ritornato alla grande madre, per rigenerarsi a nuova vita”.

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