L’esordio

Nel primo album anche un brano dedicato a Vassallo

SALERNO. Nessun fenomeno sonoro è isolato dalle condizioni sociali in cui nasce. Si ispira a questo principio il disco d’esordio delle Sette Bocche, “Simm sett' ott' e nuje” che riprende, nel titolo,...

SALERNO. Nessun fenomeno sonoro è isolato dalle condizioni sociali in cui nasce. Si ispira a questo principio il disco d’esordio delle Sette Bocche, “Simm sett' ott' e nuje” che riprende, nel titolo, un tormentone popolare di qualche anno fa. Il disco, e il brano che dà ad esso il nome, comunicano un chiaro intento programmatico: far emergere il grottesco e la comicità intrinsechi alla musica popolare e alle formule che essa impiega, da secoli. La ricerca delle Sette bocche esplora l'area racchiusa tra l'Agro nocerino-sarnese, il Cilento e il fronte irpino dei Picentini. I reperti rinvenuti con filologica cura sono il filo di Arianna che orienta l'ascoltatore lungo le direttrici di un universo vasto in cui i brani inediti, scritti e composti dalla compagnia, si alternano ai classici rivisitati in chiave progressive, come “Rancio e Mosca” che un po' tradisce il background non ortodosso dei musicisti, che si riversa nella tradizione. “Simm sett' ott' e nuje”, che è anche la title track, sbeffeggia amabilmente tutti coloro che ruotano intorno alle musiche popolari: chi balla la pizzica sulla tammuriata, per dirne una. É dedicata alla memoria del sindaco Angelo Vassallo la “Pizzica per chitarra” mentre “San Nicola Varco” è intitolato ai lavoratori perlopiù africani che affollavano l'omonima frazione di Eboli su cui, oggi, sorge un centro commerciale. (a.d.v.)

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