“Neapolitan power” sul palco del Moro

Omaggio a Pino Daniele di cinque artisti tra cui Tony Esposito e Antonio Onorato

CAVA DE’ TIRRENI. A pochi giorni dall’uscita nei cinema del film su Pino Daniele, “Il tempo resterà” (dal 20 al 23 marzo), questa sera (ore 22) al Moro di Cava de’ Tirreni torna la superband “Neapolitan power”, con i musicisti più rappresentativi tra quelli che hanno accompagnato il “mascalzone latino” lungo il suo viaggio musicale e che rimandano a quel fenomeno artistico chiamato “neapolitan power”. Sul palco ci saranno: Tony Esposito alle percussioni, Joe Amoruso al pianoforte, Mario De Paola alla batteria, Antonio Onorato alle chitarre. Non potrà esserci Rino Zurzolo, sostituito da Angelo Farias al contrabbasso.

Antonio Onorato, come si è evoluto, negli anni, il “neapolitan power”?

La contaminazione già prevista negli anni ’70 si è estesa fino alle culture musicali più lontane, come quelle indiana e araba. Il nostro è un progetto che tende a recuperare la musica napoletana, già aperta al jazz e al rock, inglobando tutti i suoni del bacino mediterraneo e orientale. Ne viene fuori una sorta di musica totale che parte da Napoli e arriva nel mondo. Il “neapolitan” power delle origini è quello di Joe, Rino e di Tony. Io e Mario, che rappresentiamo la seconda generazione, ci innestiamo su quel sound con il jazz e la world music.

Che brani avete in scaletta? Suoneremo brani di ognuno di noi: miei, di Joe e di Tony. In più, rileggeremo degli standard della musica napoletana e alcuni brani di Pino. Presto, realizzeremo un disco, un progetto di musica strumentale che porteremo anche in tour teatrale. Avremo come ospiti d’eccezione una cantante di fama nazionale di cui non posso ancora svelare il nome.

Il suo primo concerto con Pino Daniele...

Nel ’97, quando sono stato open guest del suo tour. Pino mi ha cresciuto musicalmente, lo conobbi a 18 anni e quando iniziai a muovermi come un professionista mi volle conoscere, mi telefonò. Da allora non ci siamo mai persi. Non sono mai stato nella sua band ma ho preso spesso parte ai suoi concerti come guest.

Come vi accoglie il pubblico al di fuori della Campania? Il nostro è un linguaggio universale, a volte fa più presa fuori che in casa. Siamo cittadini del mondo anche se Cava è casa nostra.

Alessandra De Vita

©RIPRODUZIONE RISERVATA