L'INIZIATIVA

Natale 2020, a Bellizzi il parco incantato “fai da te”

Nonno e nipote accendono le luci per i più piccoli

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BELLIZZI - Sono a Bellizzi le luci d’artista fai da te. Gerardo Cavallaro ha trasformato il condominio di casa a Bivio Pratole in un parco incantato. Il suo record è di oltre 700 metri di lucine. E per vederlo arrivano anche dai paesi vicini. «È difficile gestirle, ma mi ripaga la felicità dei bambini», racconta il 19enne che ha dato vita alle sue tradizionali e artigianali luci natalizie nel 2012, praticamente da bambino. Un’iniziativa partita dal basso, da una vecchia stella cometa arrugginita e malconcia. Era lasciata lì a illuminare timidamente il Natale, fino a quando Gerardo non ha immaginato di farla rivivere destinandole una veste nuova. «Sono partito così, con l’aiuto di mia zia Anna. Abbiamo ripristinato la stella cometa, l’abbiamo pitturata e abbiamo sostituito il tubo con uno nuovo. È partito tutto da lì, ad oggi abbiamo quasi 70 pacchi di luce, 700 metri di lampadine led. Per me è una cosa incredibile, anche se è davvero difficile da gestire, specialmente quando è maltempo», racconta il 19enne che da otto anni rende il suo parco condominiale lo spazio più luminoso di Bellizzi.

«Lo faccio da otto anni, con mio nonno». Ad aiutarlo e condividere con lui questo momento magico è Carmine che ha 82 anni e non si risparmia, aiuta il nipote Gerardo in questa impresa che ha il sapore della semplicità. «Le luci le abbiamo acquistate noi, non lo faccio per guadagni, anzi, lo faccio per aumentare lo spirito natalizio nelle persone - spiega il giovane - perché quando vedo i bambini sorridere nel vedere le luci sono felice, la loro sorpresa mi riempie il cuore e mi spinge a continuare, a farlo ogni anno». Il Covid ha per un momento reso titubante Gerardo, poi la decisione di non rimandarla. «Quest’anno è stata un’accensione più intima. - racconta - Quest’anno invece eravamo poche persone, 4-5, proprio per evitare assembramenti e mantenere le giuste distanze. Sono sincero, - conclude il giovane salernitano - ero davvero indeciso se farle o meno, ma il periodo è già brutto e difficile e forse portare luce può sollevare l'umore di tutti. Per me le nostre luci rappresentano una luce di speranza, esattamente quell’abbraccio che non ci possiamo dare di persona».

Marianna Vallone