venerdì al modo

Morgan e Ars Divina tra classic e rock

La band vincitrice de “La Città della musica” aprirà il concerto

SALERNO. Incrociare il filone classico con il rock? Colorare il progressive di dark, spaziando dal tributo autoriale alla contaminazione più “sporca” e trasgressiva? Quando si decide di «svincolarsi dalle convinzioni, dalle pose e dalle posizioni» tutto è possibile. Soprattutto se l’obiettivo è chiaro: raggiungere l’ “Altrove” che c’è nel mondo. Due nomi: Morgan e Ars Divina. Il primo è un divo eclettico e bizzarro, a cui piace saltare (e farsi saltare) provocatoriamente dentro e fuori palcoscenici e contenitori televisivi. I secondi sono una giovane band salernitana, nata sui banchi del Conservatorio, cresciuta tra la polvere della gavetta di sale prove e divenuta indipendente, autonoma ed amata grazie alle incursioni importanti nell’opera e nella grande classica che emerge soprattutto nei contrappunti di memoria bachiana. A legarli c’è una data (venerdì 27), un luogo (il Modo) e (forse) un comune sentire: usare il pentagramma in modo alternativo e a tratti rivoluzionario, scovando nel passato le radici della vera innovazione. E probabilmente grazie a questo che Giacomo Mercaldo, Pierpaolo Iemmo, Dario Triestino, Gianluca Di Marino e Roberto Coscia sono riusciti a vincere il contest “La Città della musica”, al termine di una sfida all’ultimo video tra le principali band del territorio promossa dal nostro quotidiano. E adesso è arrivata l’occasione di farsi valere, sfruttando quel premio (l’opening di uno dei concerti del cartellone stilato dal locale di via Fratelli Bandiera) per conquistare i fan di Morgan. In trio con l’inseparabile amico e collega Daniele Dupuis, in arte Megahertz (vocoder, theherim e synth), e Marco Santoro (tromba e fagotto), l’ex giudice di X Factor proporrà il suo “Bioelectric”, un viaggio tra gli intramontabili pezzi dei Bluvertigo ma anche l’omaggio ai mostri sacri della musica internazionale come David Bowie, i Depeche Mode ed i Duran Duran, zigzagando nel cantautorato made in Italy che va da Tenco a De Andrè. Dopo anni di teatri, concerti per piano e voce, quartetti d’archi e fox-trot, Morgan ritorna al suo vecchio amore, l’elettronica, ma con la maturità consapevole di chi, dopo aver molto e molto sopra le righe vissuto, si tuffa in una modernissima partitura, allo stesso tempo psichedelica e barocca. Appuntamento venerdì alle 22.

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