Magistrati e detenuti in scena nel carcere di Salerno

Due spettacoli teatrali fanno cadere le barriere nella casa circondariale. Rappresentati due lavori di Eduardo De Filippo

SALERNO. Cadono le barriere tra magistrati e detenuti e questo avviene grazie alla magia del teatro. É accaduto ieri nella casa circondariale “Antonio Caputo” di Salerno. Per il terzo anno consecutivo una compagnia teatrale di magistrati, in arrivo da Milano, ha recitato nel teatro del carcere di Salerno su iniziativa del direttore del penitenziario Stefano Martone. Uno spettacolo con tre atti unici di Eduardo De Filippo. Ma anche i detenuti oltre ad essere stati spettatori dello spettacolo dei magistrati, sono stati anche attori: un gruppo, infatti, si è preparato con grande impegno cimentandosi nell’arte teatrale grazie all’aiuto della scuola di recitazione “Teatranimando”, diretta da Francesco Granozi. Il sipario si è alzato e per la prima volta i detenuti si sono ritrovati sul palco per mettere in scena “Gennariniello”, commedia in un unico atto di Eduardo De Filippo. Impegno, dedizione e curiosità da parte di giovani attori amatoriali che per un’intera ora hanno fatto sorridere e divertire compagni, magistrati e altre autorità presenti in platea, interpretando diversi ruoli. Su impronta del teatro del ’500 in cui solo gli uomini potevano recitare, i giovani teatranti hanno indossato anche indumenti femminili per interpretare i ruoli della commedia con ironia, accompagnati dall’attrice professionista Carla Glioro nel ruolo di Concetta.

«Orgoglio e soddisfazione ma anche divertimento e gioco di squadra in questo spettacolo», ha commentato il regista Granozi che ha guidato il gruppo sul palco, grazie all’aiuto dell’assistente di scena Vincenzo Santillo e dell’assistente fonico Gennaro Ridosso. Sono scesi dal palco e i detenuti da attori sono diventati spettatori per assistere ad uno spettacolo messo in scena dalla compagnia della Luna Nuova (ex Lunatici) formata da magistrati, guidata dal regista Oscar Magi. “Sik Sik e l’artefice magico” e “Pericolosamente” sono le due esilaranti pièce eduardiane che hanno accompagnato gli spettatori durante la seconda parte della mattinata.

Gli attori magistrati, residenti a Milano ma con sangue napoletano, hanno interpretato opere eduardiane che parlano di un mago ciarlatano e poi delle discussioni di tre amici all’interno di un appartamento. Dopo lo spettacolo detenuti e magistrati si sono ritrovati intorno alla tavola per un’ora di convivialità grazie alla sezione carceraria dell’Istituto alberghiero Virtuoso che ha preparato e servito il pranzo.

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