IL FESTIVAL

Luisa Corna: «Mi piacerebbe tornare a Sanremo con il mio mondo»

L’artista ha partecipato 19 anni fa con Fausto Leali: «Mi piace molto Salerno perché ho sempre ricevuto tanto amore»

SALERNO - La cantante, conduttrice ed attrice Luisa Corna, nonostante le restrizioni che impediscono la realizzazione di concerti dal vivo, ha deciso di non abbattersi e di pubblicare il suo nuovo album, “Le cose vere”, nelle scorse settimane. Un progetto che arriva a 19 anni dalla sua prima e, fino ad oggi, unica partecipazione a Sanremo, con un bel quarto posto in coppia con Fausto Leali.

Ad anticipare l’uscita di questo disco è il singolo “Senza un noi”: un’analisi dell’amore vero, quello senza tempo. È così?
È vero. Parla di quegli amori assoluti, quelli che non finiscono mai. Ho presentato questa canzone definendoli “amori che sopravvivono al distacco”. Sono quelli che rimangono sempre forti con il bene, quello vero. Al di là delle vicissitudini i rapporti veri rimangono, com’è accaduto nel corso del primo lockdown, in cui siamo stati distanti dai nostri affetti. In un momento balordo e di grande confusione come questo, le cose che contano rimangono sempre.

Il titolo di questo disco, “Le cose vere”, cosa rappresenta per lei?
C’è tutto il mio modo di essere in questo progetto. Crescendo mi sono portata dietro il mio bagaglio fatto anche di scelte, e mi rendo conto adesso che le cose importanti sono anche quelle piccole, che ti fanno sorridere. Godere della natura, del sole, sono piccole cose che ci fanno stare tanto bene con noi stessi. Magari a vent’anni si è proiettati nella realizzazione di sé, però è sempre importante non perdere di vista le cose che contano, prima che vengano notate quando ormai ci sono venute a mancare, proprio com’è accaduto in questo periodo. Ho voluto intitolare il disco così, perché le cose vere sono quelle che rimangono e che impariamo vivendo.

Ci racconti la genesi di questo nuovo progetto...
Il progetto nasce tre anni fa, quando ho pubblicato un primo singolo. Era prevista la finalizzazione del progetto lo scorso anno, ma per ovvi motivi non è stato possibile. Si era quindi deciso di posticiparne l’uscita ma a novembre mi sono detta che avrei voluto iniziare l’anno nuovo con la musica, nonostante l’impossibilità di promuovere l’album dal vivo. Avevo però bisogno di avere degli orizzonti da inseguire anziché restare ferma.

Cosa ci può raccontare della sua partecipazione al Festival di Sanremo del 2002?
È stato adrenalinico. In quella settimana tutto l’universo musicale si concentra sul Festival di Sanremo, quindi tra interviste e tv è stato molto impegnativo. Arrivava poi la sera in cui bisognava cantare. La tensione maggiore l’ho avvertita durante la prima serata, perché sai che ci sono tantissime persone che ti guardano e in più il giudizio della stampa che esce poi il giorno successivo. Ricordo che, prima di uscire sul palco, non sentivo più le gambe, però io riesco a essere sempre autoironica, questo mi permette di smorzare sempre la tensione.

Ci ha più riprovato dopo allora?
Ci ho provato due volte ma non è andata. In questa fase non ho presentato alcuna canzone. Mi piacerebbe tornare in gara, se verrà il momento. Il Festival è tanto cambiato già da qualche anno, ma il mio genere è sempre vestito di sonorità attuali.

Una volta terminato l’incubo Covid, Salerno l’aspetta di nuovo “a casa”...
Sono molto affezionata a tutta la zona di Salerno e Napoli, perché mi hanno dato moltissimo. Ogni volta che cantavo le canzoni napoletane ho sempre ricevuto tanto sostegno, mi capitava addirittura di trovare striscioni che recitavano “Tu si’ na cosa grande”. Speriamo di tornare presto, intanto il 27 aprile è previsto un concerto a Rimini con Annalisa Minetti.

Andrea Picariello