Le opere di Irene Kowaliska a Villa Guariglia

La mostra rievoca il legame della ceramista polacca con Vietri che ieri le ha intitolato una piazza

Una piazza a lei dedicata e una mostra per certi versi antologica, anche se non esaustiva, della sua eclettica e straordinaria vena creativa. Ieri a Vietri sul Mare è stata una giornata all’insegna della celebrazione e del ricordo di Irene Kowaliska con l’inaugurazione, al Museo della Ceramica di Villa Guariglia, di un’esposizione di molte delle sue opere, 120 tra ceramiche, stoffe dipinte, ricami, dipinti sotto vetro e immagini in serigrafia, in una personale dal titolo “Irene Kowaliska nel mito del Mediterraneo”, a cura di Pietro Amos e Mischa Wegner, figlio dell’artista polacca, e aperta al pubblico fino al 31 gennaio 2017. Un progetto sinergico ideato e realizzato nell’arco di due anni grazie al contributo del Comune di Vietri sul Mare, primo promotore dell’evento, dell’Associazione italo-polacca di Salerno e provincia, della Provincia di Salerno, e dell’Ente Ceramica Vietrese. In mattinata si è svolta la cerimonia, in presenza di Francesco Benincasa, sindaco di Vietri sul Mare, con cui la cosiddetta Piazza delle Mimose, coinvolta tra l’altro nei recenti lavori di riqualificazione, è diventata Piazza Irene Kowaliska a sottolineare l’amore e la gratitudine che il paesino della Costiera Amalfitana conserva per una donna e artista che facendo tesoro della tradizione dei ceramisti vietresi, rielaborandola, ha portato nel mondo, con tenacia e passione, i suoi lavori raffinati. Alla Kowaliska, tra l’altro, si deve la creazione e internazionalizzazione della Moda Positano, che qui viene solo accennata e che meriterebbe una celebrazione a parte. È il curatore della mostra Pietro Amos a parlare in modo appassionato e coinvolgente della scelta dei manufatti dell’artista polacca, raccolti in massima parte dalle collezioni provinciali frutto di donazioni e acquisizioni: «Il corpus più grande è costituito dalle maioliche selezionate con criteri molto semplici e indicative dello stile riconoscibilissimo della Kowaliska. Risalgono al decennio 1931-1941, dopo il quale ci fu un’interruzione dovuta al secondo conflitto mondiale ma anche a vicende personali che la portarono a non riprendere più quei lavori straordinari. Ma sono i ricami di piccolo punto le creazioni che la accompagneranno per tutta la vita, un “discorso” mai interrotto dagli anni di frequentazione dell’Accademia a Vienna, in cui a prevalere è lo stile figurativo, fino a giungere all’astrattismo degli ultimi, con un incompiuto del 1991 anno della sua morte».

Lucia D’Agostino

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