L'ESCURSIONE

Le Grotte diventano un simbolo di resilienza

Sono di nuovo visitabili dopo lo stop per il Covid e a inaugurare la ripartenza è stato il matrimonio tra due giovani del posto

Entrare in una grotta è come aprire le porte di un nuovo mondo in cui stalattiti e stalagmiti si trasformano in figure misteriose in base allo sguardo di chi le ammira. Un percorso di 3.000 metri nelle profondità dei Monti Alburni, un viaggio privilegiato per ospiti inattesi al centro della terra, questo è quello che offrono le suggestive grotte di Pertosa - Auletta, le uniche in Italia attraversate da un fiume sotterraneo, il Negro. Nelle grotte c’è un silenzio che non assomiglia a nessun altro, che si diffonde in cunicoli tortuosi e sovrasta le maestose gallerie, sembra provenire da un’era lontana, eco di un villaggio palafitticolo risalente al II millennio avanti Cristo. Si è amplificato questo silenzio negli ultimi mesi, quando la natura era l’unica presenza che regnava sovrana, celata agli occhi di coloro che avrebbero invece voluto farne parte. Dopo mesi di chiusura, il 1 giugno il silenzio sovrumano è stato riempito dalle voci dei primi visitatori che hanno potuto nuovamente immergersi nel mondo carsico.

Un’apertura all’insegna della speranza di comunione tra uomo e territorio, in un momento storico in cui tale necessità si è resa ancor più evidente, in cui la scala delle priorità umane si è capovolta e mai come ora, il vivere esperienze di socialità e di scoperta, è divenuto un bisogno impellente. L’apertura al pubblico delle Grotte di Pertosa - Auletta è avvenuta dopo una promessa, quella di matrimonio celebrata proprio presso i giardini delle Grotte, dal sindaco di Pertosa Domenico Barba. Gli sposi, Martina Lupo e Cristian Di Sarli, hanno scelto questa location immersa nel verde, riempita dal suono della cascata, per promettersi amore eterno. «Una prima celebrazione all’aperto tra la sposa di Pertosa e lo sposo di Auletta che sublimano il loro amore in questa terra di unione», afferma il primo cittadino Barba. «Un segno importante per questa ripartenza poiché la valorizzazione della propria terra passa anche attraverso questi gesti, con la duplice scelta di amarsi per tutta la vita e amare il luogo in cui si è nati».

La scelta di Martina e Cristian di restare nel proprio paese è sicuramente coraggiosa e denota la voglia di essere protagonisti di un cambiamento di vedute che rende un piccolo paesino come Pertosa, una meta per la vita, ricca di bellezze paesaggistiche, ristoro per l’anima di visitatori stanchi del caos cittadino e al contempo possibilità di crescita per nuovi nuclei familiari. La voglia di valorizzare un territorio come quello tipico di Pertosa, emerge non solo dalla scelta compiuta dai due sposi ma anche da quella di commercianti del luogo che da anni sono presenti nel piazzale delle Grotte con mercatini tipici. È il caso di Rosa Marino, nativa del luogo, che nonostante altre opportunità lavorative che l’avrebbero portata lontana dalla sua terra, ha scelto di restare.

«Ho iniziato nel 2000, quando ancora il mercatino non era istituzionalizzato, poi una decina di anni fa è diventato stagionale ed è stato riconosciuto a tutti gli effetti dalla Regione Campania. afferma Rosa Marino - L’emergenza sanitaria non ha frenato la mia voglia di fare e per questo motivo mi sono rimboccata le maniche e ho effettuato un restyling del mio chioschetto, cose di ordinaria follia. Non è solo un modo per promuovere l’artigianato locale, con souvenir, gadget, ceramica, minerali e pietre ma una concreta opportunità di trasmettere ai visitatori quanto di più bello abbiamo: i nostri valori e il nostro stile di vita semplice e genuino che li spingeranno poi a tornare o, chissà, a restare». Una rinascita quindi anche dal punto di vista spirituale, con il parroco di Pertosa, don Pasquale Lisa, che ha benedetto la ripartenza delle attività commerciali. Martina, Cristian, Rosa, sono esempi di persone che come molte altre hanno deciso di nascere una seconda volta nella propria terra, suggellando un nuovo inizio, rispettivamente con una promessa e una riapertura. Perché se a volte, quando si vive a lungo in un posto, capita di diventar cieco innanzi alle bellezze circostanti, la maestosità che si rivela agli occhi di chi entra nelle Grotte di Pertosa - Auletta, rende impossibile non emozionarsi di nuovo, anche se ciò che si guarda è “semplicemente” casa.

Stefania Capobianco