L'EVENTO

Le città nell’Alto Medioevo: quando Salerno fu capitale

La due giorni di dibattiti sulla fine dell’età Antica e la dominazione Longobarda

«Le città Alto Medievali sono il germe delle città moderne. Le radici delle città moderne si possono ritrovare più nell’Alto Medioevo che nell’età romana. Le città romane, infatti, avevano una conformazione molto rigida: erano costituite dal foro, dalle terme, dalle basiliche.

Nell’Alto Medioevo, invece, tutto ciò viene spazzato via: si forma un’altra città, una nuova idea di città che è quella che viviamo noi, dove ci sono le cattedrali, i monasteri, i mercati, i cimiteri, i palazzi dei duchi; dove non ci sono più i luoghi pubblici romani». Così il professor Alessandro Di Muro, docente di Storia Medievale presso l’Università della Basilicata, sulle Città longobarde che saranno analizzate sotto vari aspetti: urbanistico, archeologico, socio – economico, storico –artistico e storico – culturale, durante il convegno: “La città e società urbana nell’alto medioevo: esempi a confronto”, organizzato sinergicamente dal “Rotary Club Salerno Est”, presieduto dal professor Rodolfo Vitolo e dall’associazione culturale “Erchemperto”, presieduta dall’archeologa Paola Valitutti, che si svilupperà nelle giornate del 12 gennaio, alle ore 16, presso l’Hotel Mediterranea di Salerno, e il giorno 13 gennaio, alle ore 9,30, presso il Salone degli Stemmi dell’Arcivescovado di Salerno.

Alcuni tra i massimi specialisti italiani sulla città altomedievale delle università italiane , invitati dal professor Alessandro Di Muro, direttore Scientifico del convegno, svilupperanno l’analisi storica di sei città: Salerno, Benevento, Capua, capitali dei Principati Longobardi del Mezzogiorno, Brescia, Matera e Napoli. Relazioneranno i professori Barbara Visentin, Claudio Azzara, Francesca Dell’Acqua, Nicola Busino, Alessandro Di Muro, Marcello Rotili , Gabriele Archetti, Giovanni Araldi, Francesca Stroppa, Carlo Ebanista, Roberto Delle Donne, Francesco Panarelli e Roberto Piemonte. La tavola rotonda finale dal titolo “Altomedioevo in città, una risorsa: esperienze a confronto”, a cui parteciperanno i docenti universitari protagonisti del progetto “Italia Langobardorum”, sarà coordinata dall’Archeologo Sergio Marino. La tematica della città nell’Alto Medioevo, «coincide con la riflessione sulla rinascita delle città dopo le destrutturazioni e le disarticolazioni delle stesse alla fine dell’età Antica», si legge in una nota. «Si tratta di un tema di grande interesse storiografico, al centro dell’agenda degli studiosi ormai da decenni. L’apporto di un’enorme quantità di dati provenienti dagli scavi archeologici condotti in Italia negli ultimi decenni consente di avere un quadro molto più complesso delle città all’inizio del Medioevo e una conoscenza delle stesse fino agli anni ’80 impensabile».

«Speriamo che questo convegno, che vede la presenza dei maggiori esperti di medioevo in Italia - sottolinea la presidente di “Erchemperto”, Paola Valitutti - possa anche essere il volano per una inclusione di Salerno in Italia Langobardorum. Sarà difatti l’occasione per focalizzare l’attenzione sull’importante patrimonio cittadino. Storia e cultura devono tornare ad essere protagonisti nello sviluppo turistico della città.Vogliamo dunque mettere a confronto esperienze similari di città che hanno la stessa genesi. Un momento di riflessione e di confronto tra il passato e il futuro di una città medievale.

«Il convegno è prodromo di un progetto distrettuale rotariano ideato dal “Rotary Club Salerno Est” che coinvolge il “Distretto Rotary 2101”, diretto dal Governatore Alessandro Castagnaro, e i Club Rotary e Rotaract della città - afferma il professor Rodolfo Vitolo - Il suo obiettivo è quello di valorizzare il patrimonio medievale del nostro territorio ed anche di far inserire nel patrimonio Unesco alcune realtà culturali della nostra città e del nostro territorio come il sito di San Pietro a Corte». Il convegno in programma giovedì e venerdì prossimi gode del patrocinio dei Dipartimenti: di Scienze Umane dell’ Università della Basilicata, di Storia Moderna Contemporanea dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e di Scienze Umane, Filosofiche e della Formazione dell'Università degli Studi di Salerno.

Aniello Palumbo