AL BAR VERDI

La tragedia palestinese al centro dell’incontro con Abu Haikal

di DAVIDE SPERANZA Spiegare cosa accade nelle terre in cui imperversa lo scontro israelo-palestinese non è facile. Sarà l’attivista Arwa Abu Haikal proveniente da Hebron - città della Cisgiordania,...

di DAVIDE SPERANZA

Spiegare cosa accade nelle terre in cui imperversa lo scontro israelo-palestinese non è facile. Sarà l’attivista Arwa Abu Haikal proveniente da Hebron - città della Cisgiordania, spaccata in due settori, uno sotto controllo dell’esercito israeliano e l’altro sotto la forza palestinese - a raccontare cosa sta accadendo in quelle terre pregne di guerra quotidiana. Un incontro, quello di domani (ore 19), presso il Bar Libreria G. Verdi, che trova il suo respiro naturale all’interno della rassegna “Femminile palestinese”, a cura di Maria Rosaria Greco, organizzato insieme a International Napoli Network, Casa del Contemporaneo e NenaNews Agency. Il sottotitolo della terza edizione di questa rassegna al femminile è “l’occupazione oggi” e Arwa, presentata da Sara Cimmino, porterà il pubblico con sé, nella vita di tutti i giorni, fra quelle strade fantasma piene di checkpoint, in quelle scuole e case violate dai militari armati, in quella che in Palestina è la città emblema dell'occupazione. Come scrive l’organizzatrice Maria Rosaria Greco, la stessa Arwa, sua madre Feryal e la famiglia da anni resistono agli attacchi dei coloni e dei militari israeliani che cercano di cacciarli da Tel Rumeida. Tutto inizia nell’aprile del 1968 quando il rabbino Moshe Levinger arriva con un primo nucleo di coloni che si stabiliscono al Park Hotel, nel cuore di Hebron, per non andare mai più via e continuare progressivamente dal suo interno l’occupazione della città. Poi nel febbraio 1994 il colono Baruch Goldstein, entra nella moschea e spara sui fedeli in preghiera, uccidendo 29 palestinesi. Dopo la strage subita, Hebron verrà divisa in due: H1 e H2. Una condizione che Arwa spiega dicendo «diamo il benvenuto ad un nuovo giorno in cui non ci sono spiegazioni per quanto succederà. A noi e alle nostre famiglie». Prima della divisione, i palestinesi residenti nella Città Vecchia erano 10mila, dopo quella data con il tempo il 96 per cento dei palestinesi ha abbandonato l'area. «In H2 in questo momento nessuno è al sicuro - spiega l'attivista palestinese - tutti possono essere vittime di atti da parte degli israeliani. Tutto intorno la zona è circondato da colonie d'Israele. La fine dell'occupazione è l'unica soluzione - continua Arwa - L’obiettivo è arrivare alla fine dell'occupazione con una lotta pacifica come per il Sud Africa che è una grande lezione per noi. Tuttavia sento che finalmente le persone sono sempre più coscienti di ciò che accade in Palestina. La perseveranza di Israele nel continuare a compiere atti criminali sta portando se stessa alla fine». La rassegna analizza qual è il quadro attuale della Palestina, lo scenario a cui si è arrivati dopo quasi 70 anni di guerra. In questa riflessione il ruolo della donna è ancora una volta centrale.

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