La street art di inSerra, un anonimo di talento

Le sue opere strappano un sorriso oltre che una riflessione: le troviamo tra Firenze, Bari e Roma

L’arte è sempre stata considerata, al di là della sua valenza estetica, uno sguardo indagatore e raffinato sulla realtà e sui contesti nei quali hanno operato gli artisti, in qualunque tempo ha avuto sempre la capacità di profetizzare, addirittura, eventi di là da venire, di prendere le misure e scandagliare il mondo, la vita. Spesso si è fatta portatrice di protesta e indignazione sociale anche se era destinata a gallerie, musei e collezioni private non necessariamente raggiungibili da chiunque e proprio questo vuoto non poteva non essere riempito prima o poi da chi ha sempre pensato che la vera arte appartiene a tutti. La fine del Novecento ha portato a compimento con un colpo di coda quello che la pop art e il graffitismo covavano già in nuce.

E all’alba del Duemila si è fatta avanti la Street Art, l’arte di strada, che sviluppando la logica del lettering dei graffiti sui muri delle città, l’ha superata aggiungendo all’uso degli spray gli stencil e soggetti di ogni tipo. Quello che la caratterizza è la denuncia dei soprusi, la libertà di espressione, la difesa dei diritti dei più deboli accompagnata alla possibilità per chiunque di poterla fruire entrando a far parte del tessuto urbano e caratterizzando in meglio l’estetica di quartieri periferici, strappandoli a volte al degrado. Se il più rappresentativo tra gli street artist rimane Banksy a lui direttamente si ispira un altro artista anonimo, inSerra. Un personaggio le cui opere le troviamo in giro per l’Italia tra Firenze, Bari e Roma e che ha lasciato il “segno” anche a Salerno e provincia dove la sua capacità di leggere con ironia critica la realtà, il suo riassumere in ritratti e rappresentazioni fulminee e geniali un concetto, un’idea di mondo, una denuncia di soprusi e ingiustizie, lo hanno reso già molto amato. C’è ancora tempo fino a sabato (apertura tutti i giorni dalle 17 alle 20.30, ingresso gratuito) per poter vedere alla Galleria Arechi a Salerno una selezione di opere che eccezionalmente ha trasferito sulla tela accompagnando il suo nome alla sensibilità di Ugo Liguori e Gaetano Macchiurolo, titolari dello spazio espositivo, nei confronti dei linguaggi artistici contemporanei. Un modo per godere da vicino la sua capacità immediata di comunicare un pensiero a chi guarda la sua opera, capace di strappare sempre un sorriso oltre che una riflessione su argomenti che coinvolgono tutti come persone e come cittadini.

Lucia D’Agostino

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