RAVELLO

“La Ribalta” ha conquistato Cinecittà

Il piccolo laboratorio teatrale della Costiera in missione a Roma

RAVELLO. C’è chi crede che fare teatro sia solo salire su un palco, indossare una maschera, dei costumi appariscenti e mettere in scena un’opera. Fare teatro però significa anche mettere insieme persone quanto più diverse tra di loro, insegnare loro ad avere fiducia in sé stessi e darne agli altri; significa riuscire ad aprire gli occhi su modi e mondi sconosciuti e vivere esperienze impensabili. È questo che, a piccole dosi, “La Ribalta” con il suo laboratorio teatrale per ragazzi è riuscita ad ottenere: 6 mesi di incontri, di lezioni sul teatro, sull’importanza della concentrazione e della fiducia, di uscite per le vie del paese e di esercizi all’aria aperta, hanno portato innanzitutto alla messa in scena dello spettacolo “Monster’s & Co” lo scorso febbraio. Ultima avventura, in termini di tempo, è stata quella di venerdì scorso, che ha visto i 35 ragazzi del laboratorio alla conquista dei set di Cinecittà. Un’intera giornata dedicata alla scoperta del magico mondo del cinema, dei suoi segreti, le sue tecniche ed i suoi funzionamenti. I ragazzi hanno avuto la possibilità di toccare con mano i set della Roma antica, di calpestare le strade costruite appositamente per le riprese, di fingersi registi e sceneggiatori per un giorno, grazie alle attività laboratoriali loro dedicate. Davanti ai loro occhi si sono svelate le maestose ricostruzioni di Roma, Assisi, Nazareth e Gerusalemme, insieme alle villette della serie televisiva “Un medico in famiglia”. “Siamo contenti di aver vissuto quest’emozionante avventura – dichiarano unanimemente i ragazzi – perché abbiamo visitato molte cose, belle ed interessanti. Abbiamo scoperto com’è fatto un set cinematografico, che nessuno di noi aveva mai visto, abbiamo giocato insieme in serenità e ci siamo divertiti tantissimo”. “È stata un’esperienza sensazionale – afferma il presiedente Gianluca Mansi, in veste di accompagnatore “in gita” – l’emozione e la contentezza che abbiamo potuto leggere negli occhi dei nostri ragazzi ci rende orgogliosi di quello che stiamo facendo e ci convince maggiormente che queste sono le cose importanti su cui investire per far crescere il sociale e formare coloro che saranno il nostro futuro”. Dello stesso parere Anna Dumas, la responsabile del progetto che ha visto impegnati sin dal novembre scorso circa 40 ragazzi dai 10 ai 13 anni.