FAI/i luoghi del cuore

La raccolta di voti per la chiesa di San Giorgio

di MARINA ILLIANO «Ci sono luoghi che rischiano di essere dimenticati, sono quegli stessi luoghi che ci regalano emozioni». Questo il concept de “I luoghi del cuore”, la campagna promossa dal Fai che,...

di MARINA ILLIANO

«Ci sono luoghi che rischiano di essere dimenticati, sono quegli stessi luoghi che ci regalano emozioni». Questo il concept de “I luoghi del cuore”, la campagna promossa dal Fai che, anche per l’anno 2016, ha deciso sostenere la tutela e la valorizzazione del patrimonio d’arte e natura italiano. Più di tre milioni di segnalazioni raccolte e oltre trentatremila luoghi votati in seimila comuni italiani nelle diverse edizioni del censimento, I Luoghi del Cuore. Un numero straordinario di adesioni, una grande mobilitazione che ha coinvolto cittadini da ogni regione d’Italia, e a partire dal 2012 di tutto il mondo, Quest’anno si potrà sostenere anche la petizione lanciata da Luca Galdi, l’impiegato-archeologo, che ha deciso di riportare alla luce i tesori che la chiesa di San Giorgio, nel cuore del centro storico cittadino, da tempo custodiva per sé. «A oggi – spiega Luca – abbiamo raccolto 21 voti dalla provincia, 33 da Salerno città e 5 da fuori regione. Ma resto fiducioso dal momento che c’è tempo per votare fino al prossimo 30 novembre. Una volta sistemata la questione burocratica, il Fai ci ha dato carta bianca per poter inserire anche la chiesa di San Giorgio tra gli oltre mille monumenti italiani che necessitano di fondi per essere ristrutturati e tornare a godere del loro antico splendore». Ricordiamo che questa piccola gemma, comunemente definita come la più bella chiesa barocca della città, per anni è rimasta chiusa al pubblico, fino al 2007 quando grazie all’intervento di monsignor Gerardo Pierro si è deciso di riaprirla. Trentamila euro a tanto ammonta la cifra che Luca spera di raggiungere per riparare in primis il meccanismo che mette in moto il pavimento. Esiste, infatti, un meccanismo che permette l’apertura di cinque botole disposte lungo la navata centrale ma che ad oggi non funziona più, per colpa del disuso e dell’usura del tempo. Il solo preventivo che la ditta ha fatto a Luca per il ripristino dell’impianto è di circa ventiduemila euro. A questo va aggiunto il costo dei lavori per riparare le tre campane presenti, che risalgono all’800, e che ammonta a circa quattromiladuecento euro ed infine altri quattromila per riparare la sacrestia. E dal momento che le banche non hanno voluto aiutarlo, Luca ha deciso di rivolgersi al Fai.

«Da domenica mi sono attivato per la raccolta firme – spiega – e stesso quel giorno in chiesa, dove ho allestito un banchetto, ho raccolte le firme di una coppia di Napoli e di una di Verona».

Si può votare, però, anche online grazie ad un semplice click, una volta che ci si è registrati sul sito del Fai (www.fondoambiente.it - sezione vota i luoghi del cuore).

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