La notte dei poeti che ballano C’è anche Lo Cascio

Una giornata speciale dedicata ai versi e a Pasolini La maratona dalle 20 all’arenile di Santa Teresa

di DAVIDE SPERANZA

Una notte dedicata alla poesia. Salerno letteratura sfonda il muro magico dei versi e cerca la contaminazione con musica e immagini. A partire dalle 20, all’arenile di Santa Teresa, i due appuntamenti di “La notte dei poeti che ballano” racconteranno nuovi mondi poetici, dove a contare sono i ritmi, le parole, gli ansimi, la fisicità della voce accompagnata dal magnetismo delle note della musica. Un ibrido totale, la spoken music, spoken words, i poeti che ballano, i poeti che si muovono lungo vibrazioni potenti di strumenti. La prima parte è affidata al dj set di Alessandro Riviello in collaborazione con l’Università telematica Pegaso, mentre la seconda parte vedrà come protagonista il reading di Julian Zhara, con Riviello, in collaborazione con la Fondazione Gatto. «Un esperimento di contaminazione tra poesia e musica – spiegano gli organizzatori – affidato all’esperienza di un autore che pratica la prosecuzione in poesia dell’istanza rap, ovvero la cosiddetta slam poetry, che, nelle sue punte più consapevoli, sembra riuscire a proporre qualcosa su cui in futuro si potrà lavorare. Nei versi del giovane slammer Julian Zhara si rinviene un tono da trance, tra veglia e sonno, al confine tra vita e morte». Julian, nato a Durazzo in Albania, e trasferitosi in Italia all’età di 13 anni, ha vissuto a Camposampiero (Padova) per 8 anni. Dal marzo 2012 ha iniziato una collaborazione col compositore Ilich Molin per il progetto Labyrinth e ha intrapreso un percorso sperimentale in continua trasformazione che vede questo matrimonio frenetico tra versi e accordi. «Andrò ad eseguire poesie su musica con un montaggio video – spiega l’artista – Le musiche sono di Ilich Molin, che è il compositore, mentre il video è a cura di Enrico Sambenini. Il progetto in Italia e all’estero è definito “spoken music”. Ma se vogliamo prendere un termine prestato alla musicologia, farò una cantillazione poetica. Non canterò, non rapperò, ma farò una pratica poco utilizzata oggi». Julian dunque si spinge oltre i limiti della sperimentazione, legandosi a tradizioni antiche dell'arte poetica come la cantillazione, una “forma di recitazione dei testi sacri in prosa con modulazione melodica”. «Il titolo del progetto che porterò a Salerno – spiega il poeta Zhara – è Condominio 779 che si rifà a un ribaltamento dei numeri del mio condominio dove sono nato e cresciuto a Durazzo. Volevo offrire una tregua nel passaggio dall'età infantile all'adulta, dal gioco bambino allo scherzo adulto. Un’opera sperimentale in fieri, un progetto non finito, un cantiere aperto. Spesso nasce prima la musica o viceversa». Julian, che si sente più vicino alle tradizioni occidentali, sul versante italiano ha come punto di riferimento Lello Voce, a livello critico. Voce, insieme a Frank Nemola, è uno dei rappresentanti fondativi, nel nostro paese, della “spoken music”. «Da un punto di vista strutturale – continua Zhara – mi avvicino a Pascoli, Pavese, Amelia Rosselli ma anche a poeti contemporanei come Gabriele Frasca e Luigi Nacci. Strutturalmente c’è un ritorno ad una metrica classica. I lavori di Giovannetti e Fortini, mi sono abbastanza vicini». La poesia di Julian spazia dai versi più lirici allo sperimentalismo più spinto distaccandosi da esponenti come Giovanni Fontana e Adriano Spatola. «Mi sento un servo lampadoforo, come quei giovinetti dell’antica Roma che portavano la torcia per illuminare la strada. Ecco, per me fondamentale è sperimentare dando luce a nuove forme di creatività». A Salerno, d’altro canto, la poesia è di casa. È stata la culla primordiale dell’immaginazione di Alfonso Gatto e sarà proprio la Fondazione Alfonso Gatto a patrocinare l'evento di poesia sull’Arenile salernitano. «È un lavoro che abbiamo sempre fatto, quello di diventare strumenti di promozione della poesia – spiega Filippo Trotta, patron della Fondazione dedicata a Gatto – Poesia convenzionale ma anche una poesia di ricerca. Un esempio su tutto è Muri d'autore dove avviciniamo il mondo della letteratura ai giovani in un progetto di riqualificazione urbana. Ci rifacciamo al percorso artistico di Alfonso Gatto che fu uno dei pochissimi poeti a girare centinaia di scuole per far conoscere la bellezza della poesia». La serata dedicata alla quinta arte prende corpo ulteriormente grazie al reading di Luigi Lo Cascio, ore 22, sulla poesia di Pier Paolo Pasolini, in collaborazione con Associazione A Voce Alta e la stessa Fondazione Gatto. Pasolini fu poeta in tutto: nel cinema, nel teatro, nella forma romanzo. Lo Cascio darà corpo al poeta, attraverso i suoi versi più famosi.

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