TEATRO

"La neve del Vesuvio" cade sul palco del Ghirelli

L’ultimo appuntamento della stagione teatrale regolare

L’ultimo appuntamento della stagione teatrale regolare del Teatro Ghirelli, Casa del Contemporaneo Salerno è con Andrea Renzi e “La neve del Vesuvio”, uno spettacolo tratto dall’omonimo libro di Raffaele “Dudù” La Capria, pubblicato nel 1988 e vincitore del Premio Grinzane Cavour 1989, in scena sabato 2 e domenica 3 aprile. Nel libro Raffaele La Capria ripercorre in 11 capitoli gli anni che vanno dalla sua prima infanzia all’adolescenza di Tonino, nella Napoli dell’era fascista. «Mi interessavano – annota l’autore – quei momenti in cui, mentre la vita scorre inavvertita, avviene per caso e all’improvviso la scoperta di un verità che ti tocca nel profondo e resta poi radicata nell’animo per sempre». Gli undici capitoli sono gli undici racconti attraverso i quali Tonino, raccontato da una voce adulta, passa dalla più tenera infanzia fino al primo ginnasio nella Napoli degli anni ’30.

«Ne La neve del Vesuvio - dichiara l’attore e regista Andrea Renzi – lo stile di La Capria raggiunge un vertice di nitore, semplicità e trasparenza. Gli eventi di questo piccolo romanzo di formazione sono le scoperte conoscitive che vanno formando la coscienza di Tonino: da quando scopre di vivere nel tempo a quando scopre di essere uno e distinto e passa dalla pura sensazione alla parola. Una voce adulta racconta il suo sentire bambino e nel tessere il filo del passato e le figure che accompagnano la sua crescita – la madre, il padre, il professor Haberstumpfs – gradualmente Tonino si stacca dal suo mondo infantile e acquisisce la consapevolezza della perdita dell’infanzia e della sua totalità di visione. La voce di La Capria è una musica inconfondibile, ricchissima di infinite sfumature, di umorismo, di acutezze, di sottintesi, di indolenze, di malinconie, di colori. La sfida è darle corpo, abitare quelle parole, indagare i pensieri che vi sono dietro per portare dalla pagina all’oralità alcuni di questi straordinari racconti. La neve del Vesuvio, una neve fugace e meravigliosa come l’infanzia, ci spinge con leggerezza verso un essenziale contatto con la nostra parte infantile, una rara esperienza di equilibrio tra grazia e ragione, tra fantasia e verità».