La natura agreste cilentana di Romano

L’artista di Gioi Cilento nelle sue opere continua a “dipingere” la propria terra

GIOI CILENTO. Il pittore del Cilento continua a rilanciare la sua terra come gesto d’amore per quel sito natale che ha segnato e modellato la sua vita d’artista. Lo ha fatto preparando il bozzetto del mosaico maiolicato con le immagini delle Madonne venerate nella diocesi di Vallo della Lucania, curato poi dal maestro di ceramiche Vincenzo Bisogno, che dà il “Benvenuto nella terra di Maria” a Ponte Barizzo sul fiume Sele. Un modo tutto personale di essere cittadino cilentano e di Gioi, da dove Mario Romano, spazia lo sguardo dal “paese dei campanili” perdendosi e perdendolo in quei lontani meandri e spaccati naturali che lo hanno avvinto fin da piccolo. La natura contadina, con le sue sfaccettature, le sue genuinità, i suoi angoli di laboriosità, sacrifici assaporati e gustati al seguito del papà che rivoltava la “madre terra” con l’aratro tirato dai buoi, ha formato e dato spessore ad una produzione pittorica esposta nelle più prestigiose gallerie d’arte italiane e straniere. Panorami, angoli di centri storici, vita contadina compendiano l’impegno artistico di Romano fulminato, in tenera età, da quella passione che gli avrebbe cambiato l’esistenza.

Ed il pittore di Gioi - come ama definirsi - ha voluto connotare l’innato trasporto artistico valorizzandole proprie intuizioni e le scelte di colori recuperando per i posteri, su invito del parroco don Guglielmo Manna, gli scrigni d’arte delle chiese parrocchiali gioiesi di Sant’Eustachio e San Nicola e quelle di Alfano, Gorga, Pisciotta Marina, Massa di Vallo, Perito, Santa Lucia di Sessa, Stio oltre a numerose cappelle riportate al loro originario splendore.

La voglia di dipingere quasi nel sangue quando, al seguito dei genitori, rimaneva estasiato ed incantato non solo dalla particolare vivacità ed espressioni che illuminavano le scene agresti.

Quei sentimenti e quelle sensazioni continuano a rappresentare l’humus di un artista, per niente condizionato da quella notorietà derivata da tre mostre personali negli Stati Uniti. Intima la soddisfazione di essere diventato il messaggero cilentano nel variegato e cosmopòlito mondo di quell’arte divenuta essenza di vita. La disarmante semplicità dell’artista si integra, rafforzandosi, nello slancio d’amore per il paese e per l’intero Cilento che sono riusciti, sempre, a dare ispirazioni e suggerimenti alla sua grande passione.

Pietro Comite

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