Salerno

La lezione di Ughi ai salernitani: il futuro è nelle mani dei ragazzi 

Il violinista si è intrattenuto con gli studenti presenti alle prove

Ha incantato ed emozionato un’intera platea suonando il suo prezioso Stradivari Van Houten-Kreutzer del 1701 il maestro Uto Ughi, accompagnato al pianoforte dal maestro Bruno Canino, esibendosi ieri mattina sul palcoscenico del teatro Verdi di Salerno, dinanzi a circa seicento studenti. Il sipario si è aperto per un incontro esclusivo con i giovanissimi ragazzi di dodici scuole che hanno potuto vedere e ascoltare le prove prima dell’esibizione del “Concerto straordinario” che si è tenuto ieri sera sempre nel Massimo Cittadino, sold out per l’occasione. Il ricavato della serata sarà devoluto alla mensa dei poveri di San Francesco ed al Programma Polio Plus del Rotary International. Durante l’incontro il maestro Uto Ughi ha risposto ad alcune curiosità degli studenti. La prima a salire sul palco è stata una ragazzina di una scuola media che ha fatto la prima domanda senza tradire emozioni: «Quale metodo utilizzate per stemperare la tensione prima di un concerto?». E la risposta di Uto Ughi non si è fatta attendere: «Non uso un metodo in particolare, ritengo che lo studio giornaliero sia la conditio sine qua non per suonare bene. Paganini diceva se sto un giorno senza suonare me ne accorgo io, se sto due giorni senza suonare se ne accorgono gli altri». Bruno Canino ha poi aggiunto: «Provo a non pensarci e per rilassarmi gioco a sudoku o a scacchi dietro le quinte».
Un piccolo allievo di una scuola media visibilmente emozionato è salito sul palco e ha fatto invece riferimento allo strumento musicale: «Che sensazione prova nel suonare uno strumento considerato antico come il violino?». E Uto Ughi ha risposto: «Lo strumento quando è buono può ispirare alla ricerca del suono più bello. Io ho sentito dei giovani violinisti suonare con strumenti nuovi e produrre un suono bellissimo e ho sentito altri suonare con uno Stradivari e produrre un suono bruttissimo. Per cui credo che non è lo strumento che fa il suono ma è chi lo suona, lo strumento è un mezzo che può aiutare».
Il maestro Ughi è da sempre vicino ai giovani che studiano musica classica ed è proprio a loro che si è rivolto prima di cominciare le prove. «Non ho mai suonato per i ragazzi delle scuole di musica, ma penso che il futuro dell’Italia musicale risiede proprio nelle mani di questi giovani, se non ci fossero loro – ha spiegato - non ci sarebbe un ricambio generazionale ed è bellissimo vedere un teatro pieno di studenti». Poche parole, spazio alla musica, i due musicisti hanno eseguito qualche estratto che ha mandato in visibilio i ragazzi, soprattutto sulle note della “Fantasia sull’opera di Carmen” della trascrizione per violino e pianoforte del violinista spagnolo Pablo De Sarasate e su “La ridda dei folletti” di Antonio Bazzini.
L’evento è stato fortemente voluto e organizzato dai componenti della grande famiglia rotariana: Rotary Club Salerno, Rotary Club Salerno Est, Rotary Club Salerno Picentia, Rotary Club Salerno Duomo, Rotary Club Salerno Nord dei Due Principati, Rotaract Club Salerno, Rotaract Club Salerno Duomo, Rotaract Salerno Campus dei Due Principati, Club Inner Wheel Salerno Carf e Club Inner Wheel Salerno Est.
Elvira Cuciniello
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